Recentemente ho rivisto Visinada, nel centro dell’Istria, dopo tanti anni; un ritorno nato a … Padova, dove l’associazione Xearte ha organizzato a Porta San Giovanni una mostra fotografica incentrata sul restauro della Chiesa di San Barnaba di Visinada e dei suoi pregevoli affreschi della fine del XIV secolo e del pilo con il Leone di San Marco di Buie; da qui il contatto con la presidente della Comunità Neda Saincic Pilato e la partenza per il giorno dopo.
E così con l’amico Italo Pilla, responsabile della mia segreteria nell’esperienza di Palazzo Balbi negli anni 1993-95 quando nacque la legge 15/1994 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia” che ancor oggi è conosciuta in Istria e in Dalmazia come “Legge Beggiato”, dopo un giretto per Montona e per Portole siamo arrivati a Visinada dove ci attendevano la presidente Neda Saincic Pilato, una autentica forza della natura che da anni rappresenta il motore della Comunità degli italiani di Visinada/Vizinada ed è anche vicesindaco e il professor Marino Baldini, archeologo e storico d’arte, già sindaco del Comune e parlamentare europeo nel 2013-14.
La piazza di Visinada è sicuramente una delle piazze più belle, significative e struggenti dell’Istria.
Visinada e i segni della Serenissima
Visinada si trova su una collina dalla quale si può osservare un bellissimo panorama sull’Istria centrale dominata dal fiume Quieto e dalla strada che va da Ponte Porton fino a Pola; dal 1523 al 1797 fece parte della Serenissima Repubblica Veneta che ha lasciato segni indelebili nella piazza centrale che, come ricorda Dario Alberi nella sua corposa guida sull’Istria, un tempo si chiamava piazza del Duomo, poi Michele Facchinetti, poi Vittorio Emanuele III e infine piazza San Girolamo.
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La grande cisterna è stata costruita nel 1782 dall’architetto istriano Simeone Battistella, poteva contenere fino a 600.000 litri d’acqua ed è caratterizzata da due pozzi in pietra con coperchi metallici e arabeschi in ferro; alla mia domanda su come mai in una zona così ricca d’acqua sia stata costruita una cisterna di queste dimensioni, il prof. Marino Baldini mi ha risposto che è stata soprattutto una questione di prestigio da parte di una comunità che nei secoli scorsi aveva un ruolo di notevole importanza nell’Istria.
Il Duomo dei Grimani
Il Duomo di San Gerolamo è una costruzione in stile neoclassico, con la facciata impreziosita da quattro lesene sormontate da bei capitelli ionici, completamente costruito nelle forme attuali nel 1840 e restaurato nei primi anni del Novecento; era stato costruito nel 1530 da Gerolamo Grimani, all’epoca signore di Visinada; a fianco il campanile in stile veneto, tutto in pietra bianca, eretto probabilmente nel XVII secolo.
Il Fondaco Veneto
Sulla piazza troviamo poi i resti di quello che fu il Fondaco Veneto con un bel leone marciano in pietra d’Istria della metà del XV secolo, della stessa fattura dei tre leoni “in moleca” di Montona, secondo quanto scrive il prof. Alberto Rizzi e una lapide con le tariffe delle merci che venivano trasportate dal porticciolo di Bastia, sul fiume Quieto; nella lapide, dopo aver ammirato il bel Leone andante del 1726 si può leggere:
“Tariffa di quanto dovera riscuotersi per il soprastante alla Bastia da particolari che caricheranno in quel porto e rive inferiori del fiume Quieto …”.
Palazzo Maraston e Clint Eastwood
Sempre nella piazza, recentemente restaurato in maniera mirabile e messo a disposizione della comunità, troviamo il Palazzo Maraston, quattro piani dove vengono svolte significative iniziative culturali, a partire dalle prove di una sbalorditiva banda degli ottoni, e dove viene anche ricordato il film “I guerrieri” con Clint Eastwood girato nel 1970 proprio a Visinada; anche in questo palazzo si possono toccare con mano le mille iniziative che lasciano increduli in un comune di poco più di mille abitanti …
Gli affreschi del Quattrocento
Un po’ defilata troviamo la chiesetta romanica di San Barnaba risalente ai secoli XII-XIII nella quale si possono ammirare degli affreschi incentrati sulla vita di Cristo risalenti alla fine del XIV secolo: per il prof. Baldini “gli affreschi del Quattrocento più importanti dell’Istria” e aggiunge:
“E’ come se tenessimo in mano il Vangelo, dinanzi ai nostri occhi si palesa l’intero ciclo cristologico con le scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi, sino all’Ultima cena e alla Resurrezione”.
Bene investiti i fondi della legge veneta
Va detto che i contributi della Regione Veneto sono stati investiti in tutti i monumenti citati e inoltre anche il pregevole volume “Visinada nel tempo” è stato stampato grazie alla “Legge Beggiato”; posso dire, con notevole soddisfazione, che in quasi trent’anni le comunità istriane, della Dalmazia e del Montenegro hanno saputo investire con saggezza quanto messo a disposizione dal nostro Veneto.
Ettore Beggiato
da sx Italo Pilla, Ettore Beggiato, Neda Saincic Pilato, Marino Baldini