“Il governo austriaco mette in vendita a Venezia la gigantesca statua di Napoleone eretta durante l’occupazione francese in piazzetta dei Leoncini.
A colpi di martello
Viene acquistata dallo scultore Bosa per 3.000 lire, ma prima della consegna la polizia austriaca ne fa sfigurare la testa a colpi di martello in modo da renderla irriconoscibile” così Giovanni Benvenuti nel suo “Giorno per giorno, tanti anni fa”.
Venezia paga per la statua di chi l’ha distrutta
Secondo altre fonti la statua fu letteralmente distrutta dalla folla inferocita; di sicuro è apparsa “misteriosamente” alla casa d’aste Sotheby’s di New York nei primi giorni del 2002.
Ed è stata aggiudicata per ben 353 mila euro da una cordata nella quale figuravano il Comune di Venezia, la Cassa di Risparmio di Venezia e il “Comitè Francais pour la sauvegarde de Venise”: in seguito viene portata nottetempo al Museo Correr, più o meno nello stesso posto dove si trovava la splendida Chiesa di San Geminiano che lo stesso Napoleone aveva ordinato di distruggere.
Sdegno nel Veneto, processo a Napoleone
Lo sdegno e la rabbia furono fortissimi a Venezia e in tutto il Veneto e dopo pochi mesi fu organizzato un processo a Napoleone che ebbe grande eco sulla stampa e su tutti i mass-media e del quale furono stampati gli atti a cura di Gigio Zanon.
Emblematico del clima che c’era in tutto il Veneto il fatto che per una statua di nessun valore artistico sia stata predisposto un possente vetro antisfondamento …
Ettore Beggiato