Illegio scopre un Van Gogh. Il minuscolo, antico paese vicino a Tolmezzo, in Carnia, che ha saputo imporsi a livello internazionale come sede di originali esposizioni d’arte a tema, spesso a carattere religioso, che hanno un pubblico fedelissimo che arriva anche dall’estero, riesce ancora a tornare sulla scena.
Protagonista del piccolo miracolo di amore e di competenza è l’équipe che organizza la mostra, che questo 2020 è intitolata “Nulla è perduto“: un percorso emozionante tra opere che non esistono più, che sono state distrutte e persino bruciate. Che non si possono vedere mai più, se non qui, a Illegio, nella mostra aperta fino al 13 dicembre 2020. Opere bruciate dai nazisti, per esempio, com’è accaduto alla fantastica “Medicina” che Gustav Klimt aveva dipinto per ornare il soffitto dell’Aula magna dell’Università di Vienna. O sepolte in Giappone sotto le macerie di una città bombardata, come è stato il destino del “Vaso con cinque girasoli” di Vincent Van Gogh, o carbonizzate, come le “Ninfee” di Monet nel terribile incendio del Moma di New York, negli anni Cinquanta del secolo scorso. Un patrimonio di grande bellezza che è andato perduto e che miracolosamente rivediamo a Illegio, grazie a storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, che hanno rimaterializzato quella bellezza, pennellata dopo pennellata.
La sorpresa riguarda uno dei dipinti esposti alla mostra: gli accertamenti scientifici hanno confermato che “Le Restaurant de la Sirène à Asnièrs“, potrebbe essere riconosciuto come un autentico Vincent Van Gogh. Lo hanno reso noto oggi il curatore scientifico della mostra “Nulla è perduto“, don Alessio Geretti, e Claudio Falcucci, responsabile dello studio Metodologie d’Indagine per la diagnostica artistica. Si tratta di un dipinto a olio su tela (cm 45×36) vicinissimo al quadro di identico titolo, ma di dimensioni lievemente maggiori, oggi esposto al Museo D’Orsay a Parigi e riconosciuto come opera certa di Van Gogh.
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A conclusione della mostra di Illegio, il 13 dicembre, l’opera che si ritiene essere un Van Gogh sarà inviata al Museo Van Gogh di Amsterdam per l’attribuzione ufficiale, con tutti i risultati delle ricerche che ne comprovano l’autenticità.