Siamo agli inizi della guerra del Sale, e buona parte dei territori polesani sono già sotto la protezione del Leone di San Marco. Per la riuscita della totale conquista delle terre del Polesine, la città di Rovigo è di vitale importanza. La sua posizione strategica a metà tra i fiumi Adige e Po là fa un obiettivo di primo ordine. È il 14 agosto 1482, i Rovighesi sono consapevoli che il Duca Ercole I non li può assolutamente più aiutare. Essi sono pure a conoscenza della messa a ferro e fuoco della città di Adria alcuni mesi prima, dove la parte estense della città provò ad opporre una strenua resistenza. Il Popolo Rovighese con saggezza decide di donarsi a Venezia evitando spargimenti di sangue. Sarà una saggia decisione che porterà a Rovigo e ai Rovighesi pace e benessere per i tre secoli successivi.
Il racconto dell’estense Ferrarini
Scrive il notaio lendinarese Girolamo Ferrarini al servizio del Duca Estense:
“Rovigo preso per Venetiani. A di mercori 14 agosto, la vezelia dila Asumptione di Nostra Dona de agosto, li citadini et populo de Rovigo, vedendo non potere haver alturio dal duca nostro essendo lo campo del segnore Roberto acampato atorno a Rovigo – in lo campo li era per capo messer Gasparo dicto Fracasso fiolo del segnore Roberto-, deliberono darse a Venetiani.
Et così, firmati li capituli con Venetiani, andorno et feceno intrare dentro de dicto castello dicto messer Gasparo et uno proveditore dela Segnoria ali quali deteno le chiave de Rovigo et se rexeno.
Et così fu lasato andare Nicolò Ariosto ferrarese, che era capitaneo de Rovigo nanti la guera meso per lo duca nostro, et messer lacomo dal Sacrato, doctore et nobile ferrarese, qual era li comissario et fu mandato per lo duca quando principiò la guerra vel post per alcuni dì.”
Tratto da: ” Memoriale Estense” di P. Griguolo
