18 gennaio 1821, muore l’ammiraglio Nicolò Pasqualigo
Nato a Venezia il 26 luglio 1770, a diciotto anni si imbarca agli ordini di Angelo Emo e partecipa alla guerra navale contro il bey di Tunisi; nel 1797 il tramonto della Serenissima lo trova sopracomito a Zara quando la città viene occupata dagli austriaci: entra a far parte dell’Imperial Regia Veneta Marina, viene promosso capitano di corvetta e nel 1805 direttore dell’Arsenale di Venezia.
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Quando il Veneto ritorna sotto la dominazione napoleonica, lo troviamo protagonista, nella flotta franco-italiana, delle due battaglie di Lissa, nell’ottobre del 1810 e soprattutto l’11 marzo 1811 quando viene fatto prigioniero.
L’eroismo di Pasqualigo e la targa a Santa Fosca
Una targa posta sul Ponte di Santa Fosca recitava:
“Il 17 ottobre del 1810 partì da Ancona alla volta di Lissa una squadra franco-italiana. Il 22 la squadra entrò nel porto di Lissa e sbarcò le sue truppe. La squadra franco-italiana alla notizia che le navi inglesi si avvicinavano, levò l’ancora e fece vela per Ancona, da qui l’11 marzo del 1811 partì una nuova e più forte spedizione in cui era la fregata Corona al comando del capitano Nicolò Pasqualigo. Fra tutte si distinse la Corona, che resistette al fuoco nemico per parecchie ore, infine, essendo stato il Pasqualigo ferito, ridotta la ciurma a un pugno di uomini ed essendosi sviluppato un incendio, fu costretta ad arrendersi. Questa battaglia navale costò agli Inglesi un centinaio di morti, duecento feriti gravi e molti leggeri, tra cui lo stesso ammiraglio, il Pasqualigo, ferito anche lui, ricevette lodi per il suo contegno dall’Hoste, che gli lasciò in dono la spada.”
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Quando tornarono gli austriaci, gli venne riconosciuto il grado di capitano di vascello e nel 1817 condusse in Brasile l’ambasciatore austriaco al matrimonio del principe ereditario Pietro di Braganza.
L’ultimo figlio del matrimonio dei Dogi col mare
In seguito fu nominato ciambellano dell’Impero; morì in servizio nella notte del 18 gennaio 1821.
Il poeta inglese lord Byron scrisse: “Nicolò Pasqualigo è l’ultimo e ohimè postumo figlio del matrimonio dei dogi con l’Adriatico”.
Qualche anno più tardi, gli eredi del Pasqualigo, i marinai veneti, istriani e dalmati sconfissero, sempre a Lissa, la marina italiana.
Ettore Beggiato
l’immagine è tratta dal volume di E. Beggiato “Lissa, l’ultima vittoria della Serenissima (20 luglio 1866)