Leggo su “Rivista marittima” – mensile della marina militare dal 1868- sul numero di novembre 2020 un interessante articolo a firma del dott. Enrico Cernuschi “Buona guardia!” nel quale l’autore sottolinea il ruolo della marina italiana nella seconda guerra mondiale ; non essendo un periodico particolarmente diffuso nella nostra area ripropongo un punto dell’articolo che ha suscitato il mio interesse.
Il piano degli inglesi
Nel novembre del 1943 c’era un piano degli inglesi, illustrato nella conferenza di Teheran che prevedeva di spartire l’Italia: come si vede dalla cartina pubblicata a pag. 88 dalla Rivista, veniva ipotizzata una occupazione jugoslava dall’Istria fino a tutta la Lombardia veneta.
Milano, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta venivano assegnate alla Francia, su Sardegna, Sicilia e parte della Calabria doveva sventolare l’Union Jack, la Magna Grecia veniva assegnata alla madre patria greca, il centro dall’Emilia fino a Napoli diventava americano e sarebbe stato governato d’intesa con il Papa, e naturalmente il Sud Tirolo ritornava all’Austria.
Le basi di Yalta
La conferenza si tenne nella capitale persiana dal 28 novembre al primo dicembre del 1943 e fu la prima occasione nella quale si riunirono i vincitori della seconda guerra mondiale: Iosif Stalin, Franklin D. Roosvevelt e W. Churchill e in qualche modo mise le basi per quella che sarebbe stata la Conferenza di Yalta che definì l’assetto dell’Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale.
A Teheran, nome in codice “Eureka” fu, tra l’altro, deciso l’appoggio ai partigiani di Tito, si definì lo sbarco in Normandia , ribadendo altresì la volontà di dividere la Germania in diverse zone d’influenza.
Italia, espressione geografica
La proposta inglese di smembramento dell’Italia fu stoppata sia dall’America che dalla Russia; di certo nel novembre del 1943 l’espressione geografica chiamata Italia come entità politica praticamente non esisteva più …
Ettore Beggiato