20 aprile 1814
“Alle prime luci dell’alba, in piazzetta S. Marco a Venezia, i soldati austriaci abbattono la colossale statua adulatoria di Napoleone già fatta costruire a spese dei commercianti veneziani. Opera dello scultore Domenico Banti, raffigurava l’imperatore dei francesi in vesti romane.
Tra le urla e i fischi di un’immensa folla, che aveva vegliato tutta la notte pur di assistere allo spettacolo, l’abbattimento della statua è salutato da ironici commenti: “Bon viazo, sior amigo! – Bon viazo, sior paron! – La se diverta, ma lontan da nu”.”
Così Giovanni Marangoni nel suo “Giorno per giorno, tanti anni fa”, edito da Libreria Filippi Editrice, Venezia 1971, pagina 85.
Pour la Sauvegarde de Venise !
Dell’orrenda statua si persero le tracce fino agli anni duemila; improvvisamente riappare all’asta di “Sotheby’s” a New York, viene acquistata dal “Comitè Francais pour la Sauvegarde de Venise” e dalla “Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia” per una cifra che si aggira attorno agli ottocento milioni di lire, circa quattrocento mila euro attuali, viene donata al Comune di Venezia, con il sindaco dell’epoca Paolo Costa che ringrazia commosso.
Giacobini irremovibili…
La cosa suscita le vivaci proteste di tanti veneziani e di tutti coloro che amano Venezia, ma il sindaco e l’intellighenzia giacobina della città sono irremovibili e così, in una notte del gennaio 2002, la statua viene trasportata al Museo Correr, in Piazza San Marco, più o meno dove c’era la bellissima chiesa di San Geminiano fatta distruggere nel 1807 dal nostro, o meglio dal loro Napoleone, per costruire una sala da ballo: come mettere la statua di Hitler nel ghetto ebraico.
Ancor oggi la statua fa bella mostra di sé al Museo Correr, protetta da un spesso vetro antiproiettile e antisfondamento, neanche fosse la Gioconda …
Ettore Beggiato
L’immagine è tratta dal sito www.venetostoria.com