In occasione delle nozze d’una figlia di Sebastiano Venier, giunge a Venezia una delegazione di bresciani per offrire al loro ex governatore un omaggio di quattro barili di vernaccia, due forme di formaggio, alcuni salsicciotti: “In segno et memoria della affezion infinita” di tutta Brescia.
Il Venier rifiuta il dono nel timore che possa essere malamente interpretato. La moglie osserva timidamente che a lei, la vernaccia, piace molto. I delegati insistono; il Venier è irremovibile.
Solo dopo una commovente discussione davanti alla cesta delle salsicce, il futuro eroe della battaglia di Lepanto, acconsente al dono di due salami, ma “dei più piccioli”. Con grande fatica si riesce a convincerlo a prenderne almeno tre, i primi che gli vengono alle mani.
Marangoni G., op. cit., pag. 244
nell’immagine, tratta da wikipedia, Sebastiano Venier immortalato da Jacopo Tintoretto