C’è un legame viscerale tra Venezia e la città polesana di Adria. Un legame che nessuno mai evidenza ma che nei secoli riaffiora nel bene e nel male con continuità. Tra i molti intrecci millenari che legano queste due città in questi giorni non si può fare a meno di ricordare il valoroso impegno e sacrificio che molti giovani Adriesi diedero volontariamente alla nuova Repubblica Veneta di Daniele Manin e Niccolò Tommaseo.
I Volontari Adriesi a sostegno della Veneta Repubblica di Manin
Sino a qualche tempo fa queste mie parole sarebbero state etichettate come blasfeme da parte degli storici locali polesani filo-sabaudi. Invece oggi possiamo asserire anche grazie a nuove informazioni venute alla luce che molti dei Volontari Adriesi del 1848/49 che partirono per la difesa di Venezia non lo fecero con l’intenzione di liberare il Veneto dall’Austria per essere annessi poi al regno sabaudo. Nel ’48 il pensiero che accumuna molti adriesi a molti altri Veneti che difendono Venezia è quello di un Veneto Indipendente, a quel Veneto della Millenaria Repubblica Veneta.
Tra le figure polesane che inizialmente sostengono l’Idea di Veneto libero e indipendente c’è l’adriese Don Costante Businaro che col favore del Vescovo Squarcina si mette a capo come cappellano militare di un centinaio di volontari ed inciterà alla resistenza per tutta la durata del conflitto.
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Altro personaggio che merita interesse è lo stesso Vescovo di Adria Squarcina. Egli anti-austriaco da sempre oltre a dare il suo consenso per la partenza di alcuni sacerdoti per Venezia, il 24 marzo quando giunge la notizia della nascita della nuova Repubblica di Manin ad Adria, egli grida “Viva San Marco”, anche se i testi riportano che la bandiera che baciò era quella tricolore.
Il sacrificio degli Adriesi
Molti furono gli Adriesi che partirono, ancora oggi esiste un elenco di coloro che difesero Venezia. A chi non tornò è stata dedicata una lapide commemorativa in Piazza Cieco Grotto. Onorare la loro memoria un obbligo morale.
Gambato Costante morto combattendo a Brondolo
Oselieri Gioachino morto combattendo a Marghera
Ramello Giovanni morto combattendo a Marghera
Cimante Abbondio morto a Marghera.
Fonte editoriale: “1866 Adria e il Polesine nel 150° anniversario del Veneto italiano”
a cura degli atti di convegno del 7 dicembre 2016.
“Adria la città, le sue vie, la sua storia” di A. Rondina