26 novembre 1438
I nobili sono diffidati dall’offendersi reciprocamente durante le riunioni del Maggior Consiglio. I contravventori saranno puniti con 500 lire di multa ed esclusi dalle sedute per due anni. Potranno anche essere sottoposti al giudizio del Consiglio dei Dieci.
26 novembre 1449
Testamento del viaggiatore Nicolò de’ Conti, da Chioggia. Spinto dal desiderio di conoscere nuove terre, viaggiò per circa 25 anni visitando la Persia, l’India, il Borneo e Giava. Al rientro in patria chiese al pontefice Pio IV d’essere riammesso nella religione cattolica alla quale aveva dovuto abiurare durante la permanenza in Egitto. Il papa aderì alla richiesta obbligandolo, come atto di penitenza, a dettare la relazione dei suoi viaggi al segretario apostolico Poggio Bracciolini. Il testamento di Nicolò de’ Conti termina con un “arecordo”, o consiglio, al figlio Daniele invitandolo a non ripetere la “matta impresa” di viaggiare in terre quasi sconosciute.
Tratto da G. Marangoni, Giorno per giorno, tanti anni fa. Libreria Filippi Editrice, Venezia 1971