12 Dicembre 2024
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7 agosto 1484: Con la pace di Bagnolo, il Polesine di Rovigo è Marchesco

Nel Bresciano e precisamente a Bagnolo Mella, in questo giorno del 1484 venne firmata la capitolazione della Guerra del Sale che vide su fronti opposti la Veneta Repubblica, contro gli Estensi di Ferrara e i suoi alleati. E’ il 7 agosto 1484: Con la pace di Bagnolo, il Polesine di Rovigo è Marchesco

La testimonianza del Sanudo

Ritratto del Sanseverino (tratto dal web)
Ritratto del Sanseverino (tratto dal web)

Leggiamo come il grande Marin Sanudo descrive nei sui Commentarii la cessazione delle ostilità.

“Nella Bresciana dopo firmati li capitoli , Giacomo di Trotti ambasciatore del Marchese di Ferrara, domandò perdono ‘ alli Proveditori a nome del suo Signore , il quale era , per quanto disse, ammalato , dichiarando che voleva essere buon figlio, e raccomandato alla nostra Illustrissima Signoría . Di nuovo domandò al signor Roberto , benchè ciò compreso non fosse nelli capitoli , che la Signoría gli volesse concedere la casa, che è a Venezia chiamata del
Marchese . A questo li Proveditori risposero, non aver di ciò libertà , ma che ne darebbero avviso al Senato, ed il signor Roberto lo conforto’ , promettendogli che farebbe che la Illustrissima Signoría per suo amore gliela donasse , e cosi a sua compiacenza li Viniziani fecero .
Dappoichè li capitoli della pace in buona forma furono conchiusi , nel terzo decimo di Agosto giunsero nella Terra , e radunato il Consiglio de’Pregadi furono pubblicati ; la sostanza
dei quali è questa .
Capitoli della pace fatta nella Bresciana alli sette di Agosto 1484 per mediazione del signor Roberto di Sanseverino Luogotenente nostro.”

Targa commemorativa della pace di Bagnolo (foto paolo Rubens)
Targa commemorativa della pace di Bagnolo (foto Paolo Rubens)

I capitoli della Pace

1- Che la Illustrissima Signoria di Venezia restituisca al Marchese di Ferrara tutti li luoghi presi in questa guerra, cioè la riva del Po, e fossa di Zaniol con Comacchio, non potendo esso tuttavia tenervi le Saline, come è nelli patti vecchi.

2- Che sia restituito Figheruolo , Castel nuovo, Bregantino , Melara , ed Argenta , e che rimanga alla Illustrissima Signoria di Venezia, il Polesine di Rovigo , cioè la Badia, Lendinara, Rovigo , le Torri del Doge e che Venezia con tutto il suo Territorio, ragioni , e salvi tuttavia le possessioni dei cittadini Ferraresi .

3- Che siano restituite al Marchese predetto Adria , Corbole , le Papozze con la torre di San Donato, e Castelguglielmo, non essendo della giurisdizione del Polesine.
Che rimanga alla predetta Illustrissima Signoria la possessione di Pontecchio, che era del signor Marchese, e la Canda con la Fratta, ed ivi siano li confini, e che il Marchese prenominato debba osservare , e mantenere per sè, e per li suoi successori nel dominio di Ferrara li capitoli vecchj, e le giurisdizioni Viniziane anche in Ferrara, e che siano più obbligati , siccome nelle precedenti convenzioni si legge .

4- Che in termine di dodici giorni l Illustrissimo Duca di Milano debba avere restituito alla Illustrissima Signoria suddetta, Romano, Quinzano, Vignano, e Colorgno con gli altri luoghi , e castella prese nel Bresciano, e Bergamasco, e cosi il signor Marchese di Manto
va debba avere restituito Asola , e siano confermati li capitoli vecchi dell’amicizia con l’Illustrissimo Duca di Milano.

5- Che la Illustrissima Signoría debba rovinare il bastion di Lago oscuro (Pontelagoscuro oggi) fabbricato in questa guerra, e ridurlo, come era prima senza ponte, e che il Marchese di Ferrara ancora egli debba rovinare tutte le fortezze , mura , e bastioni fatti da lui in questa guerra, e ridurle come erano avanti secondo li capitoli.

6- Che la Illustrissima Signoría nostra restituisca ‘all’ Illustrissimo Duca di Milano, Calze, Piminengo, e la Torre Tristana con gli altri luoghi presi, e siano li confini dove erano avanti la guerra , e che la Ilustrissima Signoría restituisca ancora al Marchese di Mantova il Bastione di San Michiele sopra il Fiume del.Tartaro .

7- Che la detta Illustrissima Signoría debba restituire alla Sacra Maestà del Re di Napoli, termine due mesi, Gallipoli con tutte le altre Terre , e Castella, che sono state prese in questa guerra nella Puglia , accordandosi il termine al Doge, e Signoria di Genova di
un mese dopo pubblicata, per entrare in questa pace .

8- Che il signor Roberto di SanSeverino rimanga capitano generale delle genti a cavallo, ed a piedi di tutta l’Italia, ed abbia all’anno ducati cento ventimille , cioè dal Pontefice ducati diecimille , dal Re di Napoli ducati diecimille, dalla Signoria di Venezia ducati cinquantamille , dal Duca di Milano ducati quarantamille, e
dai Fiorentini dieci mille .

9- Che questa pace sia perpetua, ferma, stabile, e salda tra la Santità del nostro signor Sisto quarto Pontefice, e successori , la Sacra Maestà di Ferdinando Re di Puglia, e Sicilia, l’Illustrissimo Duca di Milano , la Repubblica di Fiorenza, e l’illustre signor Ercole Marchese di Ferrara con gli altri aderenti e collegati con queste potenze per una parte, e la Illustrissima Signoria di Venezia per l’altra parte. >>

Duca Ercole I d’Este (tratto dal web)

Queste le condizioni di pace che furono firmate e che mettono in luce come la Guerra del Sale non fu soltanto una Guerra territoriale circoscritta al Polesine ma interessò l’intera Penisola.

Fonte editoriale: “Commentarii della Guerra di Ferrara tra li Veneziani e il Duca Ercole d’Este nel 1482”

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