Il volume di Roberto Bizzocchi “I cognomi degli italiani” edito nel 2014 da Laterza, evidenzia il primato di Venezia nella nascita del cognome che l’autore fa risalire addirittura all’anno 819.
Ecco quanto scrive a pagina 18:
“C’è una donazione all’abate di San Servolo, risalente all’anno 819, fra i cui sottoscrittori compaiono sei personaggi identificati con due nomi ciascuno, tre dei quali in una forma tale da suggerire che ci troviamo alla vigilia della nascita del cognome, se non già di fronte all’evento stesso: Leonianus Talonicus, Savinus Talonicus, Stefhanus Talonicus (gli altri sono Bonus Clementius, Agnellus Clentusius e Geirgius Catuni).
Già nei documenti le grandi famiglie della Repubblica
Dopo l’anno 819 si succedono a Venezia documenti (degli anni 853, 900 e altri in seguito) in cui compaiono in seconda posizione dei nomi la cui corrispondenza con cognomi famosi di famiglie tra le più illustri della storia della Repubblica appare evidente: Ursus Badouarius (Badoer), Johannes Gradonicus (Gradenigo) , Andreas Contareni (Contarini) e così via.
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Dunque, la storia dei cognomi degli Italiani cominci, già prima del Mille, con una sorta di scintillante anteprima veneziana.”
I cognomi veneti sistematicamente storpiati
E ancor oggi, a dodici secoli di distanza, i cognomi veneti sono facilmente distinguibili grazie soprattutto alla consonante finale; peccato però che vengano quasi sistematicamente storpiati da professionisti della comunicazione (o pseudo tali): è proprio così difficile capire che nei cognomi veneti che finiscono con una consonante l’accento va nell’ultima vocale ?
E’ proprio così difficile pronunciare Trevisàn, Milàn, Fornèr, Benettòn, Stefanèl, Rumòr eccetera? Che cos’è, una scarsa professionalità, ignoranza, mancanza di rispetto o cosa altro ?
Ettore Beggiato