23 Ottobre 2024
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Quando Mussolini volle vietare il termine “Veneto” (e non ci riuscì)

«il Fascismo deve volere che dentro i confini non vi siano più veneti, romagnoli, toscani, siciliani e sardi: ma italiani, solo italiani». Sono parole di Benito Mussolini, il Duce, e raccontano qualcosa delle malefatte del nazionalismo italiano, e dei suoi miti imperiali e iper-unitaristi, che prima hanno fermamente voluto la tragedia della Grande Guerra e poi hanno trascinato nuovamente l’Italia in un’altra guerra mondiale che ha mutilato la Venezia delle province di Istria e Dalmazia.

Le leggi fasciste: vietato l’uso del termine “Veneto”

Il diktat del Duce trovò naturalmente applicazione in norme fasciste, che vietarono l’uso del termine “Veneto” in tutti gli atti ufficiali. Ma tutti i servizi diffusi sul territorio, e inevitabilmente organizzati per Regioni, a cominciare dalla scuola, mostrarono ben presto l’impossibilità materiale di applicare quelle norme. Che rimasero vigenti, ma solo, diciamo così, per “mostra”. All’italiana.

Leggi l’articolo di Roberto Gremmo

Questa è una storia esemplare, delle follie del nazionalismo unitario, che ci viene magistralmente raccontata da Roberto Gremmo, lo storico e studioso di storie locali le cui ricerche hanno sostanziato il moderno autonomismo delle Regioni del Nord, sul giornale online “La Nuova Padania“.

Un’opera di Roberto Gremmo, Montanari contro il Tricolore. Copertina

Per leggere l’articolo di Roberto Gremmo su La Nuova Padania, CLICCA QUI.

Annotiamo che ancor oggi gli effetti dei perversi miti nazionalisti italiani si fanno sentire. Ancor oggi molte persone, persino nel Veneto, negano contro ogni evidenza l’identità del popolo veneto e la sua stessa esistenza come popolo. Il “siamo tutti soltanto italiani” di Mussolini riecheggia ancora, nelle nostre menti, pur dopo tanti anni e tanti disastri.

Padania separatista. In lotta contro Roma. Copertina del volume di studi edito dall’Associazione Gilberto Oneto, con scritti di Roberto Gremmo ed altri. CLICCA QUI per leggere il servizio di Serenissima News

 

 

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