12 Dicembre 2024
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Gennaio 1510: Loreo viene rasa al suolo

Siamo ancora agli inizi della guerra scatenata dalla Lega di Cambrai contro Venezia, e quest’ultima si ritrova circondata da ogni lato e costretta a retrocedere sempre più verso la Laguna. È appena trascorso un mese dalla più grande sconfitta fluviale subita alla Polesella, sul fiume Po dalle Armate Marchesche, e proprio dal lato sud dell’antico Dogado avviene l’irreparabile. I soldati estensi invadono il Basso-Polesine Marciano devastandolo. Dopo Loreo a difesa di Venezia restano solo Cavarzere e Chioggia.

 

Gli Estensi mettono a ferro e fuoco Loreo

È la notte del 24 gennaio 1510 gli Estensi prendono possesso della barca di Guardia a due miglia da Loreo. Scendono lungo il canale con fuste e barbote e danno l’assalto al Castello Loredano. La città viene data alle fiamme dai soldati ferraresi, uccidendo chi non se ne è andato in tempo. Fortunatamente nei giorni precedenti la stragrande maggioranza della popolazione viene messa al sicuro nelle città di Chioggia e Cavarzere. Dovranno trascorrere circa un paio d’anni prima che Loreo si ripopoli. Un evento di tale portata oggi a Loreo e nei luoghi limitrofi è quasi del tutto sconosciuto. Grazie al Cronista dell’epoca veneziano “Marin Sanudo” oggi possiamo narrare gli eventi a distanza di 500 anni.

Loreo con il castello nel 1564 - Niccolò dal Cortivo
Loreo con il castello nel 1564 – Niccolò dal Cortivo

Gli eventi descritti dal Sanudo

<< Lettere da inviare al Veneto Senato scritte da Sier Marco Antonio Contarini capitanio:

era con 7 barche armade a Loredo (Loreo), dove era podestà sier Hironimo Zigogna di sier Francesco qual era amalato a Veniexia et era ivi vice podestà suo fradello sier Zuan Domenego, e scrive chome eri sera, a hore zercha 5 di note, havendo i nimici feraresi preso la barcha di la guarda che tenivano mia (miglia) do lontan, veneno di longo, zoè do fuste et barbote con zente.

Et esso capitanio subito, volendo intrar nel bastion, ma non havendo homeni perchè Loreo era stà desabitato quasi e le done e robe menate a Chioza, li fo forzo con 7 barche venirsene lì a Caput Aggeris (Cavarzere).

Et inimici messone fuogo a le caxe di Loredo, e lo vano brusando. Et intesa questa nova, che soto il dogado si feva questi danni, per Colegio fu fato molte provision per varentar Caput Aggeris et Chioza, ect.

Item, scrito a sier Zuan Paulo Gradenigo proveditor zeneral ch’è sul Polesene, che ‘l mandi 300 fanti a Caput Aggeris (Cavarzere)

Item, ordinato armar qui do fuste et mandarle de lì, et fo dato li danari a sier Vetor Michiel executor acciò facesse tal effecto>>.

Immagine di un figurante in veste di soldato tardo medioevale(estratta dal web)
Immagine di un figurante in veste di soldato tardo medioevale (estratta dal web)

Chi sono i Mandanti e gli Esecutori

Nelle ore successive all’incendio doloso si cercherà di analizzare gli eventi e capire chi potessero essere gli esecutori di tale efferatezza. Avendo la certezza del mandante: il duca d’Este, Alfonso I, tra i probabili autori dell’incendio furono accusati gli Arianesi da sempre Estensi, e gli Adriesi nonostante fossero da poco sudditi della Serenissima Repubblica, ma con all’interno della propria città ancora una forte fazione filo-estense. Infatti, la notizia dell’imminente resa della città adriese dopo l’incendio di Loreo fece pensare ai più ad un loro tradimento. Fortunatamente Oratori Adriesi in quei giorni si trovavano a Venezia per confermare la spontanea “Deditio” e in attesa che il Veneto Senato fornisse loro un Rettore che prendesse possesso con una flotta armata in custodia la città.

Leggiamo qui sotto la testimonianza del Sanudo:

<< Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii, e dato alquanto audientia. Poi vene lettere di Caput Aggeris che i nimici haveano brusà tutto Loreo, et che Are (Adria) si havia reso. Et provision fate, et stanno riguardosi.

Et nota. Qui erano 3 oratori di Are, quali erano per Colegio stà expediti di capitoli ad vota, 14 et electo il suo proveditor sier Lunardo Bembo qu. sier Francesco, chome ho scripto di sopra, con ducati 20 al mexe, et si pagava de lì con quelli dacii, et li era ogi in Colegio stà fata la commission e tutto, e doveva partir; ma inteso tal nova, non anderà più>>.

Rappresentazione figurativa di soldati in marcia (estratta dal web)
Rappresentazione figurativa di soldati in marcia (estratta dal web)

Dalle accuse…alle certezze

Nei giorni successivi si cominceranno ad armare Galee in direzione delle Bocche del Po a guardia dei territori meridionali del Dogado. Le accuse iniziali diventano certezza e i colpevoli dell’incendio di Loreo hanno un nome: gli Arianesi. Sono loro gli abitanti della città di Ariano a macchiarsi di tale crimine, da sempre in lotta con i loredani, essendo entrambi primo avamposto di due potenze confinanti, quella estense, e quella Veneziana. Nelle settimane seguenti lo scontro si sposterà molto più ad ovest, nell’odierno altopolesine, sul Po nei pressi della città di Ficarolo.

Diamo lettura ancora una volta al resoconto del Sanudo in data 27 gennaio 1509 (more veneto)

<<Di Caput Aggeris (Cavarzere), di sier Marco Antonio Contarini capitanio di Po, qual è lì con barche.

Avisa che i nimici a Loredo (Loreo) ha fato pocho danno, brusato solum 4 in 5 caxe et tornono indriedo; et che quelli di Arian (Ariano Polesine) è stà causa dil tutto; et sono andati etiam verso Are (Adria) a danizar e farli danni. Item, se intese a Ferara si preparava di armar le galie, et si aspetava zurme et sopracomiti pratici.>>

 

Fonte editoriale: I Diarii tomo IX di Marin Sanudo

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