Abbiamo incontrato Gilberto dal Cengio, ricercatore e saggista milanese residente in Veneto ormai da più di venti anni. Innamorato della terra veneta e delle sue gloriose tradizioni millenarie.
Gli abbiamo chiesto alcune notizie sul suo ultimo libro in uscita in questi giorni per i tipi di Editoriale Programma (Treviso).
Dal Cengio, ci parli della sua ultima fatica saggistica.
Questo libro, intitolato Misteri e meraviglie dei borghi d’Italia,
affronta un tema particolare. Il vocabolario Treccani, alla voce
‘mistero’, definisce il termine con queste parole: «Tutto ciò che
non si può intendere, penetrare o spiegare chiaramente, e che
appunto per questo attrae o esercita un certo fascino».
Ed è appunto un percorso all’insegna dell’ammaliante quello
che ci trascina attraverso borghi noti e meno noti di quel territorio che siamo usi chiamare, seppur impropriamente, Italia.
Un’Italia da scoprire attraverso vicende che coinvolgono
personaggi storici ma anche figure ignote il cui alone si circonda
di avventure fiabesche, mai scisse da luoghi spesse volte
connotati di autentica bellezza nonché segnati da contingenze
storiche, politiche, sociali che hanno visto l’avvicendarsi di genti
e popoli che, di volta in volta, hanno impresso tracce (da
rinvenire talvolta con attenta perizia) del proprio mondo, della
propria specifica cultura.
Come ha organizzato il suo lavoro?
Regione per regione (senza tralasciarne nessuna, anche le
meno frequentate), borgo per borgo. Questo libro narra – di
volta in volta dopo una rapida, e necessaria, introduzione di
carattere storico artistico – storie di animali leggendari delle valli
alpine, racconti d’amore e di contrasti di un medioevo
fantastico, abitato da diavoli, streghe e spiriti maliziosi.
Abbiamo così i Manteillons, folletti dispettosi e incuranti delle
regole sociali, ancora vivi nella memoria degli abitanti della
Valle d’Aosta; le donne di Triora, in Liguria, ritenute streghe
dall’Inquisizione, che tanto santa non fu; il Diavolo beffato sul
ponte di Cividale del Friuli da un furbastro popolano;
l’enigmatica zingara indovina che puntualmente incede lungo la
processione della settimana santa che si svolge a Barile, in
Basilicata; le lamine orfiche che assicurano un placido
soggiorno alle anime dei defunti, rinvenute nella calabrese
Strongoli e tante altre leggende simili. Senza tralasciare l’amato Veneto ovviamente !
E la storia, i personaggi ?
Non mancano, nel volume, personaggi storici realmente
documentati e, taluni, alquanto risonanti (appartenenti sia alla
sfera civile, sia a quella religiosa), però letti ed interpretati, pur
sempre, attraverso il filtro della fantasia popolare, la quale
amplifica alcune loro peculiarità e ne fa risaltare sovente gli
aspetti grotteschi. Incontriamo dunque Caterina Cornaro, regina
di Cipro esiliata nella veneta Asolo, con il suo seguito di artisti e
poeti illuminati; san Carlo Borromeo, celebrato ad Arona, sul
lago Maggiore da una gigantesca statua; il grande imperatore
Federico Barbarossa, alle prese con un barbiere assai astuto; il
religioso Bernardino Caimi, che avvia l’impresa della
costruzione di una nuova Gerusalemme in Valsesia, a Varallo,
meta di costanti pellegrinaggi sino ai nostri giorni; il tiranno
Ezzelino da Romano, che sconvolge l’assetto politico
geografico del nord est d’Italia e finisce prigioniero nel castello
lombardo di Soncino; l’avvenente nobildonna Giulia Gonzaga,
che beffa i temibilissimi pirati saraceni riparando nel placido
borgo di Campodimele, situato nella Terra di Lavoro (già
Campania Felix); il grande Richard Wagner, estasiato dal
giardino di villa Rufolo a Ravello (costa amalfitana), che diviene
fonte di ispirazione per il secondo atto del suo Parsifal, dramma
mistico nonché summa della sua concezione teatral musicale;
l’inquieto ed assassino passionale Gesualdo principe di Venosa,
innovatore del madrigale musicale italiano del Seicento
introducendo armonie dissonanti; e, dulcis in fundo, persino un
Gesù Cristo vagante con i suoi apostoli per le alture
dell’Aspromonte, il quale soggiorna nel minuto villaggio di
Careri, dove entra in contrasto nientemeno che con il fido, ma
umanissimo, san Pietro.
Il suo lavoro di ricerca è stato difficoltoso?
Il lavoro di ricerca che ha portato al concepimento di questo
saggio guida, per concludere, è stato rilevante e dovizioso di stimoli: per chi volesse approfondire il
tema, ho riportato in bibliografia, regione per regione – ed
anche seguendo un criterio generale – una buona selezione del
corpus di testi consultati ai fini della stesura. Ho consultato circa seicento testi, tra libri, articoli di giornale e scritture inedite.
Ultima domanda: dove possiamo trovare il suo interessante testo?
Dapprima esce in edicola con i quotidiani del Gruppo Editoriale Athesis, ovvero i quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi e la Gazzetta di Mantova, ed in seguito nelle migliori librerie del Veneto e di tutta Italia.