“Con il ddl Autonomia tornerà un’arretratezza culturale pre-risorgimentale. No alla desertificazione”. Lo scrittore tarantino Giancarlo De Cataldo, su Repubblica, giudica così la norma da poco approvata dal Parlamento.
Propaganda di Stato
Spiace che un uomo di cultura presti il fianco alla propaganda di stato, che fu la culla del nazionalismo italiano, più estremo ed esacerbato. Forse dimentica il fiorire di arte e cultura dell’Italia pre-unitaria, esempio per tutto il mondo conosciuto di allora ed esempio
per certi versi anche per il triste presente.
La grandezza dell’Italia è pre-risorgimentale
Non è facile spiegarsi come possa, un uomo di cultura. su un giornale importante, parlare di “arretratezza culturale pre-risorgimentale“. Prima del Risorgimento, l’Italia era modello per il mondo intero: la classe dirigente di tutta Europa completava la propria formazione con il “Grand Tour” nella Penisola.
L’Italia ha costruito la propria grandezza, il proprio mito e il proprio ruolo nel mondo, non certo nei decenni dell’unità politica mal imposta dai Savoia, ma nei secoli – splendenti di arte, di cultura, di progresso economico e civile – in cui diversi Stati indipendenti governavano i diversi popoli italiani, ciascuno secondo le forme della propria libertà.
La propaganda unitaria e i massacri
Forse dimentica, Giancarlo De Cataldo, che la propaganda unitaria risorgimentale, non cultura, serví per mandare un’intera generazione a farsi massacrare dalle mitragliatrici austro-ungariche.
Forse dimentica, Giancarlo De Cataldo, che la propaganda unitaria risorgimentale , non cultura , fece sí che un intera generazione “voleva l’impero”. Forse dimentica, che la propaganda risorgimentale unitaria, non cultura, spedì un’altra generazione a morire in Grecia, Jugoslavia, Nord Africa , Russia ecc, e non sempre a comportarsi bene.
Forse dimentica , che la propaganda risorgimentale unitaria, non cultura, creò il mito del fascista perfetto con “libro e moschetto” ed il libro era un sussidiario delle scuole del Regno d’Italia.
La cancellazione culturale
Pertanto, illustre professore, è la cancellazione di millenarie esperienze culturali che ha creato l’attuale ignoranza di buona parte delle popolazioni della penisola italiana, nascondendo una parte di Storia che, bella o brutta, era la loro storia, e da cui c’è sempre molto da imparare.
Nascondere è segno di debolezza o di coscienza sporca, che trova la sua genesi in quel “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” , purtroppo con ogni mezzo , anche culturalmente poco lecito.
Alberto Montagner