18 Ottobre 2024
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Ottobre 1866, anche in Polesine scatta l’operazione Plebiscito Truffa

Sono trascorsi ormai 158 anni da quel famoso Plebiscito che ci condannò ad entrare a far parte del Regno d’Italia. Piu’ passa il tempo e più cresce la consapevolezza che quel voto esercitato dai Veneti non fu vera volontà popolare, ma bensì una truffa organizzata nei minimi particolari.

L’ occupazione italiana in Polesine inizia già dal luglio 1866

Il solo fatto che militarmente gli italiani occupassero il territorio delle province Venete già dal Luglio 1866 (l’ingresso a Rovigo è datato 10 luglio) dovrebbe far pensare che quelle votazioni sarebbero stato una farsa. Se diamo per buone le rappresentazioni figurative dell’epoca e ai testi  Polesani filo-risorgimentali, essi ci raccontano di una entrata trionfale dei “Liberatori” (gli ennesimi) a Rovigo tra due ali di folla festante, per dirla all’italiana a “quasi delirio“. Purtroppo non si sottolineano mai i testi che provano invece che la notte prima dell’entrata degli italianiRovigo, chi poteva (e si parla d’ intere famiglie) fuggiva dalla città per non rivivere gli stessi eventi delle Insorgenze del luglio 1809. Insomma si può nutrire qualche dubbio su una popolazione festante all’arrivo degli italiani? Io direi di sì.

Anche il Polesine testimone di una operazione di intelligence per direzionare il voto?

Appare evidente in quest’altro documento che pure in Polesine, i vertici degli apparati italiani abbiano in qualche modo cercato di indirizzare l’esito del voto già nelle settimane precedenti a favore di Vittorio Emanuele II. La foto qui sotto mostra un telegramma che il commissario del Polesine Allievi invia al Presidente del Consiglio Ricasoli.

Telegramma dispaccio Commissario del Polesine Allievi (foto autore)
Telegramma dispaccio Commissario del Polesine Allievi (foto autore)

Lo si puo’ trovare nel libro ” Archivi dei regi commissari delle province del Veneto e di Mantova nel 1866″.

Lascio al Lettore ogni tipo di riflessione e commento.

Marco Fornaro

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