18 dicembre 1545
Crolla, nottetempo, la costruenda pubblica Libreria in piazzetta San Marco a Venezia. Destinata ad accogliere i codici donati alla Repubblica dal cardinale Bessarione, era quasi ultimata quando si verificò il crollo di tutto il lato destro. Ne fu attribuita la colpa al soverchio peso della grande “volta alla romana” ideata da Jacopo Sansovino, che perciò fu messo in carcere.
DA LEGGERE SU SERENISSIMA.NEWS I graffiti veneziani antichi: navi, Santi, pantegane. E uno del Settecento inciso su una vetrata…
Sarà rimesso in libertà solo dopo l’autorevole intervento di Tiziano, dell’Aretino e dell’imperatore Carlo V°. Dovrà però ricostruire, a sue spese, la parte crollata dell’edificio, e ricoprirlo con tetto piano anziché a volta. La Libreria Sansoviniana risulterà uno dei gioielli architettonici di Venezia; sarà definita dal Palladio “il più ricco edificio che forse sia stato fatto dagli antichi in qua” e proclamata dall’Aretino “superiore all’invidia”.
Marangoni G., op. cit. pag. 242