Elezioni in Scozia, maggioranza assoluta agli indipendentisti.
Alle elezioni per il parlamento scozzese, lo Scottish National Party di Nicola Sturgeon, la maggiore forza indipendentista di Scozia, ha ottenuto 64 seggi su 129, sfiorando da sola la maggioranza assoluta. E la seconda forza indipendentista, quella dei Verdi, ha ottenuto 8 seggi, portando così gli indipendentisti a 72 seggi su 129.
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Smentiti clamorosamente i sondaggi britannici
Gli scozzesi hanno dunque smentito clamorosamente i sondaggi britannici diffusi da giorni dai giornali di Londra che attendevano anche in Scozia, come nel resto del Regno Unito, un tracollo dei laburisti e un trionfo di Boris Johnson, che avrebbe impedito ai partiti indipendentisti scozzesi, orientati tutti a centrosinistra, di raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi. E che avrebbe reso impossibile alla leader dello Scottish National Party, Nicola Sturgeon, di indire un nuovo referendum per l’indipendenza.
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Queste previsioni si fondavano sull’ampio consenso guadagnato da Boris Johnson con il successo della sua campagna vaccinale. Le previsioni si sono avverate in tutta la Gran Bretagna ma non in Scozia. Il successo della campagna vaccinale non è bastato a Boris Johnson per battere gli indipendentisti: il partito di Nicola Sturgeon non solo ha confermato i risultati delle precedenti elezioni, ma ha addirittura guadagnato un ulteriore seggio, passando da 63 a 64 seggi.
Maggioranza di favorevoli all’indipendenza
Oggi, nel parlamento scozzese, la maggioranza di favorevoli all’indipendenza è cresciuta: dispone di 72 seggi contro i 69 che aveva nella legislatura precedente.
Dopo l’ufficializzazione dei risultati delle elezioni, Nicola Sturgeon ha confermato che la Scozia chiederà al governo di Londra un nuovo referendum sull’indipendenza, dopo quello indetto nel 2014, nel quale gli indipendentsti sono stati sconfitti di misura.
Gli scozzesi hanno diritto di scegliere il proprio futuro
Secondo Nicola Sturgeon, la contrarietà di Boris Johnson ad un nuovo referendum non potrà impedirle alla Scozia di ottenerlo: «Non esiste alcuna giustificazione democratica – ha detto Nicola Sturgeon – con cui il primo ministro britannico Boris Johnson possa bloccare il diritto degli scozzesi di scegliere il proprio futuro».
Il referendum, ha anticipato la leader dello Scottish National Party, si terrà non appena superata la fase emergenziale legata alla pandemia Covid.