La Legge Beggiato al centro dei rapporti di amicizia tra Croazia e Veneto, e anche tra Croazia e Italia, per la conservazione e valorizzazione dell’eredità della Serenissima in Istria e Dalmazia.
La città di Hvar (Lesina), nell’omonima isola croata, la più lunga della Dalmazia, ha ricevuto ufficialmente lo storico e politico veneto Ettore Beggiato, padre della legge regionale veneta in vigore dal 1994, che tutela il patrimonio culturale di origine veneta in Istria e Dalmazia e che in un quarto di secolo ha prodotto un vero cambiamento di mentalità nelle due sponde dell’Adriatico.
La Serenissima, un Commonwealth multietnico
Messo in soffitta il nazionalismo revanscista, Veneto e Croazia collaborano insieme alla conservazione, allo studio, al restauro, alla valorizzazione dei segni della presenza veneta in Istria e Dalmazia. Il Leone di Venezia non è più, come pretendeva il Fascismo, segno di italianità totalizzante, ma è tornato quello che era davvero, la bandiera della Serenissima, un secolare Commonwealth multietnico dove ciascun popolo può riconoscersi, e riconoscere le comuni radici.
Curzola dal cuore veneziano
In questo spirito, Ettore Beggiato – con la collaborazione della benemerita associazione culturale “Identità Dalmata/Dalmatinski Identitet” e in particolare di Sime Matkovic-Mikulcic, Sime Fio e Toni Lozica – ha preso contatti anche con le istituzioni della splendida isola di Curzola/Korcula, dove è stato ricevuto ufficialmente dalla sindaca Nika Silic.
Curzola, il patrono è San Marco
Curzola, nonostante l’imponente patrimonio culturale veneto che ospita e che segna ogni angolo della città – il cui patrono, non a caso, è San Marco, ritratto nello stemma cittadino – non ha finora preso parte ad alcun progetto di restauro cofinanziato con la Legge Beggiato.
Ma la sindaca Nika Silic ha chiesto la collaborazione dell’ex assessore regionale e padre della legge che porta il suo nome, per individuare anche per Curzola alcuni progetti importanti che valorizzino le radici venete della città.
Lesina Hvar, tre progetti di restauro portati a termine
A Hvar/Lesina, invece, significativi restauri sono stati portati a termine con la Legge Beggiato. “Grazie alla Legge Beggiato – ha ricordato il sindaco di Hvar, Ricardo Novak, ricevendo Ettore Beggiato – la Croazia e la città di Hvar, con il cofinanziamento della Regione Veneto, nel solo periodo che va dal 2015 al 2019 hanno potuto portare a termine tre importanti progetti di restauro e conservazione a Hvar del patrimonio veneziano che la città conserva”.
L’Arsenale veneziano di Hvar
Tra i progetti realizzati a Hvar grazie alla Legge Beggiato, c’è il restauro della Porta Badoer, la porta veneziana sul lato orientale della città. C’è il restauro dell’antico orologio di epoca veneta sulla torre civica di Hvar, e infine c’è il restauro dell’Arsenale veneziano di Hvar, con annesso teatro del XIX secolo: l’isola infatti era una delle basi navali più importanti della Serenissima nell’Adriatico.
Tutti i restauri sono stati realizzati attraverso un progetto di cooperazione internazionale Veneto-Croatia, in collaborazione con la Comunità Italiana di Hvar, con il sostegno finanziario della Città di Hvar e l’approvazione e la vigilanza del Ministero della Cultura e del Conservatorio di Spalato, impiegando restauratori italiani e croati, e studenti di entrambi i paesi hanno partecipato ai progetti.
Cooperazione italo-croata
La presidente della Comunità Italiana di Hvar, Alessandra Tudor, ha illustrato a Ettore Beggiato i dettagli dei progetti di restauro attuati attraverso la cooperazione italo-croata.
Grazie alla Legge Beggiato, legge regionale del Veneto in vigore dal 1994, nel corso di 25 anni sono stati movimentati investimenti per otto milioni di euro per il restauro e la conservazione del patrimonio materiale e immateriale di origine veneta in Istria e Dalmazia, e sono oltre 600 i progetti portati a termine, a vantaggio di monumenti storici, linguistici e architettonici.