Il problema non è che alla spigolatrice di Sapri si veda il sedere. Il problema è che ci sia una spigolatrice nella piazza di Sapri.
Ossia che sia stato eretto un monumento a un personaggio che non è mai esistito.
La spigolatrice? Non è mai esistita
A Sapri non si coltivava grano, dunque la donna celebrata da Luigi Mercantini o non è mai esistita o era lì a fare altro. Possiamo anche immaginare cosa, e allora perché demonizzare l’artista per averla ritratta discinta? Vabbè, il problema non è questo.
È che siamo di fronte al solito baraccone inutile, ossequio a una retorica pseudo patriottica ridicola e superata.
I trecento giovani e forti? Erano evasi
Davvero ancora qualcuno non sa che Pisacane non era un eroe, ma un avventuriero al soldo dell’Inghilterra, ingannato da Mazzini? E che i “trecento giovani e forti” erano i carcerati di Ponza fatti evadere per l’occasione? E che l’impresa di “liberare” il popolo dai Borboni è fallita perché il popolo (che evidentemente non sentiva il bisogno di essere liberato) li ha accolti con spranghe e forconi?
Uno Stato che nasce sulla menzogna
Uno Stato che nasce sulla menzogna, e poi investe energie e danaro per celebrarla, non può che essere l’orrore che è. E inevitabilmente peggiorare sempre più (come stiamo ben vedendo).
Ma un popolo che invece di denunciare soprusi e manipolazioni, di difendere la verità storica, di scoprire i misfatti e le loro conseguenze, si sofferma a gracchiare su inutili dettagli, convinto di aver fatto sentire la propria voce, è ridicolo. E forse in fondo si merita ciò che ha.
Elena Bianchini Braglia
l’immagine è tratta dal sito dell’Agenzia Dire (www.dire.it)