12 Dicembre 2024
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Novembre 1812, battaglia della Beresina: Napoleone invade la Russia, migliaia di caduti Veneti

Tra il 26 e il 29 novembre 1812 si svolse sul fiume Beresina, affluente di destra del Dnepr, attualmente territorio della Bielorussia, una cruenta battaglia fra le truppe napoleoniche in ritirata e quelle russe, dall’esito controverso ma che divenne fin da subito il simbolo della disfatta dell’esercito napoleonico.

1812, Napoleone invade la Russia

Napoleone al Cremlino, in Mosca occupata, guarda l’immenso incendio della città (di Vasilij Vasil’evič Vereščagin, Pubbl.Dom.)

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A partire da giugno del 1812 Napoleone invase la Russia con un esercito di oltre mezzo milione di uomini e solo il cinque per cento di questi tornò indietro (cfr. sito swissinfo.ch che è l’unità internazionale della Società Svizzera di radiotelevisione). Tra i caduti, migliaia e migliaia di Veneti.

Al Cremlino si conserva questo cannone fuso a Pavia, del Regno d’Italia napoleonico, abbandonato dalla Grande Armata di Napoleone nella ritirata da Mosca (foto di FabioRomanoni, licenza CC)

Napoleone osannato nelle università venete

Moltissimi soldati  veneti furono costretti a partecipare a tale folle iniziativa di Napoleone. Eppure quell’individuo ancor oggi continua ad essere osannato nelle università venete (domando scusa,  nelle  università italiane nel Veneto) e da parte di tanti storici e intellettuali veneti e italiani.

Sicuramente nella steppa russa morirono migliaia e migliaia di giovani veneti che erano stati reclutati a forza nelle terre venete occupate da Napoleone.

Nell’immagine che ho fotografato nella mostra “Napoleone un omaggio/oltraggio”  a Villa Manin in Passariano (Ud), Napoleone viene battuto come una grancassa da un soldato britannico

Ettore Beggiato

 

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