Oggi, 3 gennaio 2022, hanno giurato fedeltà alla Cina i 90 nuovi membri del Consiglio Legislativo (il Parlamento) di Hong Kong.
Solo candidati fedeli a Pechino
Alle ultime elezioni hanno potuto partecipare solo candidati che si erano dichiarati “patrioti” esprimendo la loro fedeltà al regime di Pechino: solo il 30% dei cittadini è andato a votare dimostrando in maniera inequivocabile il loro rifiuto all’antidemocratico regime cinese.
Deputato destituito dopo test sul patriottismo
Ricordo che solo qualche mese fa il deputato Cheng Chung-tai era stato destituito dal suo ruolo per non aver risposto adeguatamente al test sul patriottismo …
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Non che in Italia siano messi meglio … se si va avanti così non escludo che per essere eletti in parlamento sia necessario conoscere a memoria l’inno di Mameli …
Chiude la libera stampa di Hong Kong
Prosegue, intanto, la marcia serrata degli imperialisti cinesi contro la libera stampa di Hong Kong. In poche settimane hanno chiuso ben tre voci indipendenti: in questi giorni è toccato a “Citizen News”, la settimana scorsa era stata la volta di “Stand News” con l’arresto del direttore e di altri cinque giornalisti, qualche mese fa era toccato a “Apple Daily”.
Tolta la statua contro il massacro di Tienanmen
Negli ultimi giorni dello scorso anno la macchina repressiva del partito comunista cinese si era abbattuta sulla statua che all’Università di Hong Kong ricordava il massacro di piazza Tienanmen.
L’autonomia negata e la repressione
Hong Kong, dopo essere stata una colonia inglese, è diventata regione amministrativa speciale della Cina dal 1997 in base al principio “un Paese due sistemi” che doveva garantire una sostanziale autonomia agli oltre sette milioni di abitanti di Hong Kong.
Quasi subito però Pechino ha mostrato i muscoli imponendo una politica repressiva grazie anche al sostanziale disinteresse dell’Occidente.
Ettore Beggiato
Il simbolo di Hong Kong è tratto da wikipedia