Lorenzo Fontana, il leghista veronese neo eletto Presidente della Camera ha tre lauree e anche una buona fama come parlamentare europeo e amminstratore locale. Ma siccome è un cattolico tradizionalista, un difensore della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, ti pareva che appena eletto qualcuno non andasse a spulciare sul suo passato e sul suo curriculum?
E naturalmente hanno trovato cose turche. Cose imperdonabili, che hanno scatenato contro di lui i social e i grandi giornali. Cosa ha mai fatto Lorenzo Fontana?
Inpiegato, con la enne
Nel suo curriculum alla Camera dei deputati, per ben due volte scrive la parola “inpiegato“. Inpiegato, con la enne.
Apriti cielo. Migliaia di twit, di post, articoloni sulla stampa che conta: l’errore “di grammatica” (sic…) del trilaureato presidente della Camera viene pomposamente segnalato nelle prime pagine. Qualcuno scrive: “Mi meraviglia non che sia presidente della Camera, ma che abbia tre lauree”.
Sarò breve e circonciso
Tanta scena non l’avevano fatta, i grandi giornali, quando l’onorevole Davide Tripiedi, grillino, annunciò alla Camera di voler essere “breve e circonciso“, e venne prontamente rimbeccato dalla presidenza della Camera: “Si dice coinciso, si dice”.
Né abbiamo vsto salire ai disonori della gogna mediatica – tutt’al più qualche modesta tiratina d’orecchi nelle pagine interne – il Luigi Di Maio che tenta di imbroccare per tre volte, senza riuscirci, il congiuntivo del verbo spiare. O che spiega: “Io l’ho sempre detto che noi volessimo fare un referendum sull’euro”.
Meloni a Dublino in Scozia
E il Berlusconi che si rifiutò di riferire il nome del “candidato de cuius“, dove lo vogliamo mettere? E il “rimbocchiamoci le mani” di Matteo Renzi? O Giorgia Meloni che asserì di essere stata a visitare “Dublino, in Scozia”?
E cosa dire di Debora Serracchiani, già presidente del Friuli Venezia Giulia, che pochi giorni fa ha commemorato la tragedia del Vajont scrivendo che 59 anni fa “crollò la diga del Vajont“?
Inpiegato con la enne, errore da parlante veneto
E allora, tocca a una minuscola testata veneta e financo venetista, come Serenissima News, spezzare una lancia a favore di Lorenzo Fontana.
Perché a noi, quell’inpiegato con la enne, piace assai. Nessuno dei grandi giornaloni l’ha notato, ma solo un parlante veneto può scrivere “inpiegato” con la enne, e ripetere l’errore.
In lingua veneta, Gianpaolo e non Giampaolo…
Perché in lingua veneta, davanti alla p ci va la enne, non la emme. Il buon Gianpaolo Gobbo, già segretario della Liga Veneta, si chiama Gianpaolo. Non Giampaolo, come si chiamerebbe se fosse nato in altre parti della Penisola. In lingua veneta si dice canpana, non campana. Si dice inpajar, e canpanelo, e canporela, e inpelagà, e conpare, conpanadego, conprar…., L’errore di Lorenzo Fontana ci dice dunque che il trilaureato presidente della Camera parla e scrive la nostra lingua veneta. Ci dice che il veneto è la sua prima lingua, non l’italiano.
Il Presidente della Camera che parla di autonomia
Perciò noi lo perdoniamo volentieri, quell’inpiegato, anzi lo applaudiamo, perché quella enne ci dice che il Presidente della Camera è dei nostri. Non per nulla, mentre al Senato il neo eletto presidente Ignazio La Russa ci ha richiamato all’unità d’Italia e persino a festeggiare la nascita del Regno d’Italia, almeno Lorenzo Fontana ci ha parlato di autonomie regionali, ci ha detto che s’hanno da fare, perché così prevede la Costituzione.
Avanti così, inpiegato Fontana! Perché da un veneto che parla e scrive in veneto, tanto da sbagliarsi quando scrive nell’italico idioma, non ci aspettiamo di meno, anche se sappiamo che Fontana è tanto amico di Salvini. Ma si sa, nessuno è perfetto. Nemmeno gli ex inpiegati.