Beaumes de Venise: letteralmente “Grotte di Venezia”. Si chiama così un piccolo ma prezioso comune di Provenza, poco distante da Avignone, nella Francia del Sud. E poco distante da Mont Ventoux, il “Gigante di Provenza”, la montagna scalata dal Petrarca in quella che si considera la prima ascensione “turistica” di una cima.
Il Muscat … de Venise
La storia di Beaumes de Venise è incredibile, meravigliosa come il vino unico al mondo che tra quelle grotte si produce: il “Muscat de Beaumes de Venise” è un vino dolce naturale, non passito ma figlio di una vendemmia tardiva dei piccoli acini. Un vino prezioso e raro, noto fin dalla più remota antichità, usato come prodigiosa medicina già sette secoli prima di Cristo.
Una storia incredibile perché Beaumes de Venise non appartenne alla Repubblica di Venezia, e con Venezia non ha nulla a che fare. Perché allora si chiama così?
Uno Stato del Papa anche in Francia
Dovete sapere che lì, nella dolce Provenza, nel cuore della Francia del Sud, per secoli – dal 1200 fin quasi al 1800 – è esistito uno Stato della Chiesa. Uno Stato del Papa, gemello di quello che c’era nell’Italia. Uno stato sovrano, governato dal Papa. E neanche tanto piccolo: più di mille chilometri quadrati, con numerosi paesi, la città di Avignone, e terreni in cui si coltivava vino e olio sin dalla preistoria.
Fu nel lontano 1229 che Raimondo VII, duca di Poitier e di Tolosa, cedette al Papa di allora – Clemente V, che era francese – i territori che possedeva sulla sponda sinistra del Rodano, tutto intorno alla città di Avignone, anche quella in seguito acquistata dal Papa, per 80mila corone mai pagate, perché scambiate con una molto benevola assoluzione papale della nobile venditrice da un peccatuccio di omicidio.
La contea avignonese
Lo Stato del Papa, in Francia, comprendeva dunque Avignone e il “Comtat Venaicin“, cioè – in lingua provenzale – la contea avignonese, le terre e i paesi attorno alla città di Avignone, dove dal 1309 al 1377 venne anche spostata la sede del Papato.
E lo Stato del Papa, enclave nel Regno di Francia, durò per sei secoli, fino alla Rivoluzione Francese, quando un plebiscito ne sancì la riunione con la Francia.
Un altro plebiscito-truffa?
Un plebiscito-truffa, secondo le contestazioni del Papa, e anche di molti contadini del “Comtat”, favorevoli al governo papale perché esenti, da sei secoli, dalle tasse e dal servizio militare, privilegi non da poco nella feroce Francia dei giacobini. Caduto Napoleone, il Papa tornò alla carica al Congresso di Vienna, nel 1814, insistendo che la Contea Avignonese gli venisse restituita. Ma non ci fu nulla da fare.
Il catasto napoleonico
A decidere il nome di Beaumes de Venise fu la breve parentesi napoleonica, e precisamente il Catasto Napoleonico, istituito in Francia con imperiale decreto del 1807.
Una legione di alti burocrati parigini e giacobini s’incaricò di redigere il Catasto, e di registrare il nome ufficiale di ciascun paese, attribuendo ogni Comune ad un Dipartimento, conteggiando gli uomini validi, il bestiame, i “focolari” cioè le famiglie, le produzioni agricole, i terreni.
Il nome di Venezia
Naturalmente, i burocrati imperiali di Parigi non parlavano il provenzale: quando presero in esame i paesi del “Comtat Venaicin” non capirono che Venaicin voleva dire semplicemente “avignonese”. La pronuncia locale era qualcosa di simile a “Venèsin”…
E così il paese, che avrebbe probabilmente dovuto registrarsi col nome di Beaumes de Venaicin, venne registrato ufficialmente come “Beaumes de Venise“: la fama della capitale della Serenissima, quella sì certamente ben nota alla burocrazia parigina, aveva oscurato il nome della contea provenzale.
Il vino di… Venezia, un successo mondiale
In epoca moderna, a Beaumes de Venise qualcuno ha tentato di raccogliere firme, di far correggere l’errore, restituendo al paese la sua appartenenza storica alla Contea. Ma senza successo, perché il vino, il Muscat de Beaumes de Venise, sul quale si fonda ormai l’economia del territorio, deve il suo successo sui mercati internazionali anche alla sua fortunatissima denominazione di origine, che lo riferisce a una delle città più note e amate del mondo.
Poter usare il nome di Venezia, si sa, è una carta non da poco. E forse molti tra coloro che al momento del dessert stappano una dorata e preziosa bottiglia del famoso Muscat, pensano che quel vino unico al mondo sia prodotto in Laguna, o in qualche possedimento veneziano. Non era certo il caso, per il comune di Beaumes, di rinunciare al nome di Venezia. E così questo strano gemellaggio, nato per un equivoco, per un errore di grafia, è destinato a rimanere, e a raccontarci le incredibili fantasie della Storia.