Un colpo da tre miliardi di euro, su un bilancio statale di poco più di 20 miliardi. Tanto costa il Covid-19 alla Croazia, e alla sua economia nella quale il turismo è fondamentale. L’epidemia del coronavirus ha pesato sul bilancio dello Stato per 1,46 miliardi di euro come costi diretti ed eccezionali che la Croazia ha dovuto affrontare per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Di questo miliardo e mezzo, circa 900 milioni di euro sono dovuti ai sostegni economici erogati alle imprese, a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali: circa 800 euro lordi per ciascun posto di lavoro mantenuto in essere nonostante un calo del fatturato dell’impresa. Sono dati forniti da Zdravko Maric, il ministro delle Finanze della repubblica di Croazia.
Hanno pesato per oltre mezzo miliardo di euro i costi straordinari sostenuti dal bilancio statale croato per alimentare il sistema sanitario e i bilanci degli enti locali, Comuni e Regioni, che dispongono di tasse proprie, il cui gettito però durante i mesi dell’epidemia e del lockown, a causa del crollo dei fatturati delle imprese e dei privati, si èridotto al lumicino.
Crolla il gettito fiscale dello Stato
Il crollo del gettito fiscale ha pesato, naturalmente, ancor più a livello statale: i mancati incassi fiscali, dovuti alla flessione economica da Covid, è stato di 1,3 mliardi. Complessivamente, tra maggiori costi e minori entrate, il colpo per il bilancio statale della Croazia ha superato i 2,8 miliardi di euro, su un bilancio statale che non arriva a 20 miliardi. Un colpo pazzesco, che spiega il disperato tentativo delle autorità di aprire il Paese al turismo quasi senza limitazioni, all’inizio dell’estate, per limitare le perdite. Una politica che ha portato all’esplosione dei contagi di questa fine estate 2020, facendo sì che Paesi vicini come Italia e Austria imponessero il tampone a chi rientra dalle vacanze in Croazia, ma che sotto il profilo economico ha tamponato i danni: il crollo del Pil croato è annunciato, per il 2020, al 9,4 per cento, quindi sensibilmente migliore delle previsioni di pochi mesi fa, che stimavano il calo del Pil almeno al 10,5 per cento.