Importante, significativa, commovente e … provocatoria la mostra “In esilio” che è stata recentemente inaugurata presso il “Civico Museo della Civiltà istriana fiumana dalmata” in via Torino 8 a Trieste per iniziativa dell’IRCI (Istituto Regionale per la Cultura istriana-fiumano-dalmata).
Delbello: raccontiamo l’aria che si respirava allora
«Con questa mostra – ha sottolineato il dinamico direttore Piero Delbello – cercheremo di far capire qual era l’atmosfera e che mondo di propaganda si stava scatenando in quegli anni, tra il 1945 e dopo il 1954. Oggi i più vecchi di noi hanno un’idea di che aria si respirava allora ma per le nuove generazioni è difficile capire come l’uno contro l’altro si fronteggiavano armati uomini di due, tre, quattro, tipi di propagande diverse».
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«Quella situazione – continua Delbello – fu vista dai nostri esuli, quelli rifugiati nel campo di Padriciano, coloro che andavano a fare la fila per andare in mensa e che si guardavano attorno per cercare di capire cosa li circondasse. Per i giovani di oggi risulta complicato comprendere certi fatti e noi con questa mostra vogliamo cercare di far comprendere loro queste atmosfere e queste storie che sono legate anche ad oggetti della quotidianità».
«Non è infatti banale che nell’esposizione abbiamo voluto inserire anche oggetti simbolici di quegli anni come una Vespa del 1951 con la targa del TLT, una radio del 1948, o una bustina con la stella rossa cucita in casa. In questa iniziativa espositiva – ricorda Delbello – non c’è nessun tipo di valutazione ideologica. Faremo infatti vedere come ci si muoveva tra chi aveva un’ideologia quanto come tra chi ne aveva un’altra, passando per la propaganda, la satira e il mondo delle illustrazioni artistiche con i suoi diversi manifesti» – ha concluso.
Degrassi: a Trieste l’esilio più complicato
Il materiale della mostra è raccolto in un ponderoso volume nel quale troviamo una copiosa documentazione di tutto quello che ha caratterizzato quei momenti così drammatici.
Nella presentazione il presidente Franco Degrassi ricorda come «L’IRCI con questa operazione tenta di ricostruire per il pubblico la complessa atmosfera che ebbero a vivere gli istriani, i fiumani, i dalmati “in esilio” ovunque in Italia e nel mondo ma soprattutto e di più, perché la situazione era assai più complicata, a Trieste, nel capoluogo giuliano. Atmosfera che diventa, al plurale, atmosfere poiché il sentire non era comune per tutta la popolazione e, forse, neanche per tutti gli esuli. Atmosfere, quindi, che trovano il loro estrinsecarsi più ingombrante nelle propagande, anche queste diverse. E nella satira che colpisce pesante e con colpi, spesso, sotto la cintura».
La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo, a ingresso libero, tutti i giorni dalle ore 10:30-12:30 e 16:30-18:30; per ulteriori informazioni telefonare allo 040 639188.
Ettore Beggiato