Appello di Ettore Beggiato al sindaco di Bassano del Grappa, avvocato Elena Pavan: cambiamo il nome a Piazzale Cadorna. Il nome del “macellaio” della Grande Guerra non può più venir onorato, tantomeno in una città simbolo come Bassano. L’invito di Beggiato è che Bassano segua l’esempio di Udine e revochi l’intitolazione del Piazzale.
Ecco il testo dell’appello di Beggiato:
Gentilissima Dottoressa, Avvocato Elena Pavan,
mi sono già rivolto ai suoi predecessori, Stefano Cimatti e Riccardo Poletto, senza alcuna fortuna per la verità, ma poiché la Sua Amministrazione è stata eletta anche in virtù di una forte discontinuità, politica e culturale, con le amministrazioni che l’hanno preceduta mi permetto di avanzare anche a Lei questa mia modesta proposta.
La città di Bassano del Grappa è sicuramente uno dei luoghi-simbolo della prima guerra mondiale; a Bassano e nel circondario numerose sono le testimonianze di quella che Benedetto XV definì “l’inutile strage” e il “suicidio dell’Europa civile”: dall’area monumentale Monte Grappa al Tempio Ossario, dal Col Moschin al Ponte degli Alpini.
Testimonianze della guerra sono naturalmente presenti anche nella toponomastica bassanese; in particolare vorrei soffermarmi sul piazzale dedicato a Luigi Cadorna.
La figura del generale Luigi Cadorna è, da sempre, molto discussa. Comandante supremo dell’esercito italiano fino alla disfatta di Caporetto, fin da subito si distinse per la scarsa o nulla considerazione della vita dei poveri soldati che mandava all’assalto senza nessuna protezione (e speranza) o per quelli che decimava senza alcuna pietà.
“Cadornismo” fu il termine inventato da Antonio Gramsci proprio per definire quella lucida follia, quel trattare gli essere umani come “carne da macello”.
Francesco Rosi, nel film tratto dal libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altopiano” mostra gli ufficiali austriaci che, dall’alto delle loro postazioni gridano “Basta, valorosi soldati italiani, non fatevi uccidere così”….
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La retorica patriottarda ha sempre caratterizzato il dibattito sulla prima guerra mondiale; ci sono però, negli ultimi anni segnali importanti: già nel 2009 Ferdinando Camon scrisse sul “Mattino” un significativo articolo chiedendo fosse cambiato il nome alla via Cadorna a Padova, così come a Piazzale Cadorna a Udine; e nel capoluogo friulano il sindaco Furio Honsell e la sua giunta hanno accolto la proposta dell’intellettuale veneto.
In diverse altre città la questione è ancora in corso e la discussione è particolarmente vivace.
Ecco perché, signor Sindaco, mi permetto di sottoporre la questione alla Sua attenzione, sostituisca l’intitolazione a Luigi Cadorna, perché come ha scritto Ferdinando Camon “Aver dato il nome di Cadorna è stato, ieri, un errore. Mantenerlo ancora diventa, ormai, una colpa”.
Distinti saluti.
9 dicembre 2020 Ettore Beggiato