Biagio Zulian (o Zuliani, o Giuliani) di Capodistria, eroico soldato della Serenissima: si immolò per difendere l’isola veneziana di Candia (oggi Creta) dall’assalto dei Turchi. In quel L’eroica storia di Biagio Zulian, è presto detta: in quel terribile luglio del 1645, era il comandante del Forte San Todero, nel piccolo isolotto che controlla l’accesso nel porto della Canea (Hania), nell’isola allora veneziana di Candia (Creta).

Di fronte all’immensa superiorità numerica degli assalitori, il capitano Biagio Zulian invece di arrendersi fece saltare in aria il Forte di San Todaro pur di non farlo cadere nelle mani del nemico, e seppellendo insieme a se stesso centinaia e centinaia di turchi.

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La riscoperta dell’eroe istriano della Serenissima
Questo istriano eroe della Serenissima è stato finalmente “riscoperto” grazie ad un progetto culturale ideato dall’ex consigliere regionale Pietrangelo Pettenò, referente di Marco Polo Project di Venezia, e finanziato dalla benemerita legge regionale Beggiato per la tutela del patrimonio culturale di origine veneta nel Mediterraneo.

Capofila del progetto culturale è l’Associazione Raixe Venete, che ha coinvolto in studi, ricerche e pubbliche manifestazioni Venezia, l’Istria e l’isola greca di Creta nel ricordo della secolare storia comune nella Repubblica di San Marco.
Sabato 9 novembre al Lido di Venezia
Sabato 9 novembre, alle ore 11, in via Biagio Zulian al Lido di Venezia, presso il Museo-laboratorio del Mare del comandante Ferruccio Falconi, si terrà la cerimonia conclusiva del progetto culturale di recupero di questa nobile figura di soldato istriano, fedele fino alla morte alla Repubblica Veneta. Una figura che getta un ponte tra Venezia, l’Istria e la Grecia, nel segno del Leone di San Marco: oggi in tutte e tre le città una targa ricorda la figura di Biagio Zulian.
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La lapide della Fameia Capodistriana
