Scotland will be back soon, Europe. Keep the light on. La Scozia torna presto, Europa. Lascia la luce accesa.
Nel giorno della Brexit, mentre Londra festeggia, sia pur con molta minor convizione di pochi anni fa, l’uscita dalla Ue, esecutiva dal 1 gennaio 2121, da Edimburgo esce un messaggio chiaro, condiviso da centinaia di migliaia di scozzesi in poche ore.
Il twit è di Nicola Sturgeon, la premier scozzese e leader dello Scottish National Party, la forza politica indipendentista che ha ottenuto nel 2014, e perso di misura, il referendum per l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Ma ora, alla luce della Brexit, la Sturgeon chiede un altro referendum per l’indipendenza, e i sondaggi certificano che due terzi degli scozzesi sono d’accordo con lei.
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La Scozia, infatti, ha votato in modo massiccio per rimanere in Europa, e la Brexit ha approfondito il solco con Londra e spinto la richiesta di indipendenza. Perché la Scozia vuole restare in Europa. E se Londra ne è voluta uscire, ebbene la Scozia indipendente ci rientrerà.
Il Regno Unito è “unione volontaria di nazioni”
“Il Regno Unito – ha dichiarato Nicola Sturgeon in un’intervista al quotidiano italiano La Repubblica – è un’unione volontaria di nazioni, in cui la Scozia gode di molti poteri devoluti ma non, come ha dimostrato la Brexit, della gestione degli affari internazionali ed europei. Questo è ora più cruciale che mai, visto che l’uscita del Regno Unito dall’Ue mette in discussione il credo internazionalista e accogliente europeo. Per questo ci impegneremo a perseguire l’indipendenza in maniera legale e costituzionale“.
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“Siamo stati, nostro malgrado, coinvolti in una Brexit che non abbiamo mai voluto, che non abbiamo mai approvato, che danneggia la nostra economia” ha affermato Nicola Sturgeon. E in una lettera al Corriere della Sera, ha parlato chiaro: “Ci assumiamo l’impegno di adottare un corso legale e costituzionale per diventare uno Stato indipendente” e restare così in Europa.
Scozia nella Ue, Londra ha perso il potere di veto
Dal punto di vista procedurale, la Brexit ha un doppio effetto a favore dell’indipendenza scozzese. Primo, perché ha reso l’opzione indipendentista ancora più popolare. E secondo, perché rende tecnicamente possibile la permanenza in Europa di una Scozia indipendente.
Infatti uno degli argomenti degli “unionisti” nel corso della campagna elettorale per il referendum d’indipendenza, era questo: se la Scozia sceglie l’indipendenza, sarà per sempre fuori dell’Europa, perché la Gran Bretagna, in quanto Paese membro della Ue, ha il diritto di porre il veto all’entrata di nuovi Stati membri, e Londra userà questo potere. Non era un argomento tanto “nobile”, ma ha avuto la sua efficacia.
Ma adesso la Brexit ha fatto saltare il ricatto: oggi la Gran Bretagna non è più uno Stato membro dell’Unione Europea, e quindi non ha più alcun potere di veto. Una Scozia indipendente non ha più alcun motivo di temere di essere esclusa dall’Unione Europea: sarà accolta a braccia aperte.