VENEZIA 1800
Tre Serate di Racconti e Immagini con lo scrittore Giovanni MARI.
Giovedì 13 aprile, la resa della Serenissima
Giovedì 13 aprile, ore 21 – Auditorium RAMIN
1797- Resa e Caduta della Serenissima.
Il 1797 rappresenta l’anno orribile della resa e caduta della Repubblica Veneta. Attraverso il racconto serrato degli avvenimenti succedutisi tra il 1796 e il 1797 si apre uno scenario fatto di sconfitte disastrose senza guerra e di ipocrisie diplomatiche. Una classe politica, quella veneziana, non all’altezza dei mille anni di storia della Serenissima: l’ultimo Doge di Venezia, Ludovico Manin, era uomo fragile, debole e facilmente influenzabile, eletto a questa responsabilità solo perché ricchissimo. Viltà, interessi personali, e mancanza di senso dello stato da una parte (patrizi veneziani) e arroganza, violenza e sistematici saccheggi dall’altra (Francesi di Bonaparte) è il disegno di quegli anni. Un racconto illuminato da aneddoti e personaggi che hanno restituito dignità ad un popolo umiliato.
Giovedì 4 maggio, i saccheggi francesi
Giovedì 4 maggio, ore 21 – Auditorium RAMIN
1805-1810 – Gli anni bui, saccheggi e demolizioni.
La seconda occupazione francese di Venezia durata dal 1805 al 1815 è stata caratterizzata da una sistematica spoliazione di opere d’arte, libri, codici e preziosi puntigliosamente registrata da un demanio efficiente. Altro aspetto deleterio per la stessa esistenza di Venezia è stato quello della soppressione degli ordini religiosi con la demolizione o cambio d’uso di tutti i conventi e monasteri. Numerose chiese anche di rilevante importanza architettonica sono state trasformate in cave di materiali edili e quindi demolite, altre divenute caserme, osterie, magazzini etc. Un vero incubo per il patrimonio della Serenissima.
Giovedì 25 maggio, Canova recupera molte opere
Giovedì 25 maggio, ore 21 – Auditorium RAMIN
1815 – Ritorna l’arte con Antonio Canova.
E’ stato calcolato che nel periodo delle soppressioni e spoliazioni francesi da Venezia sono state asportate (vendute o saccheggiate) 25.000 opere d’arte tra pitture sculture, incunaboli etc. Una mole immensa. Di queste almeno la metà sono partite per la Francia. Dal resto d’Italia, soprattutto da Roma, 10 volte tanto. Un grande artista Veneto, Antonio Canova, fu incaricato dal Papa Pio VII di recarsi a Parigi e recuperare le opere rubate. Un lavoro immane, ostacolato in tutti i modi dai Francesi. Alla fine metà delle opere più importanti (compresi i 4 cavalli di San Marco) presero la via del ritorno. Lo spirito e l’anima dei popoli depredati ottenne così un minimo di dignità e rispetto.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO.
Evento organizzato dalla PRO LOCO CADONEGHE in collaborazione con il circolo AUSER di Cadoneghe.
Con il patrocinio del Comune di Cadoneghe.