Dopo la Slovenia, anche la Croazia riconosce la lingua istroveneta e lo comunica proprio al tradizionale Festival dell’Istroveneto che si è svolto a Buje, nell’Istria crota, il 17 settembre 2021, alla presenza di Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, istituzione alla quale, insieme alla Regione Istriana e all’Unione degli italiani, si deve questro riconoscimento.
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Intervenendo al Festival dell’Istroveneto, Roberto Ciambetti ha ringraziato il governo della Repubblica di Croazia e della Regione Istriana, e annotato come a questo punto, dopo che Slovenia e Croazia hanno disposto significative misure per tutelare l’istroveneto, anche la Repubblica Italiana si decida finalmente a riconoscere la lingua veneta e a disporre misure per valorizzarla e salvaguardarla.
Ecco le parole di Roberto Ciambetti
“La lingua Istro-Veneta dichiarata ufficialmente Patrimonio immateriale della Repubblica croata – ha detto Roberto Ciambetti – e questo riconoscimento significa non solo la tutela, ma anche la promozione e lo studio nelle scuole e università, favorendone l’uso e la divulgazione affinché essa possa continuare a vivere arricchendo l’intera collettività”.
Il presidente del Consiglio Regionale del Veneto ha ricordato che Buje, nell’Istria croata, è una “antica cittadina che entrò nei domini della Repubblica Serenissima già nel 1358 per rimanerle legata fedelmente sino al 1797 ed è quindi., il luogo ideale per annunciare il riconoscimento dello stato croato del valore dell’Istro-Veneto”.
Ciambetti: ringrazio il governo croato
“Io devo ringraziare il governo croato – ha riconosciuto Roberto Ciambetti – e quanti in questi anni, a partire dall’Unione degli italiani e a Regione Istria, che aveva avviato l’iter del riconoscimento nel 2016, si sono battuti per raggiungere questo obiettivo”.
“Qualche mese fa – ha ricordato Ciambetti – fu la Slovenia a ufficializzare lo status di lingua per l’Istro-Veneto patrimonio immateriale: adesso arriva l’imprimatur da Zagabria, proprio nell’anno in cui si è celebrato il 700 anniversario della morte di Dante Alighieri che notò l’Istro-Veneto per la dolcezza della sua parlata”.
“Ora anche l’Italia si accorga della lingua veneta”
“Legittimazione migliore di questa, dal padre ideale della lingua italiana, non poteva esserci – ha annotato il Presidente del Consiglio regionale del Veneto – e oggi la Croazia, dopo lo Slovenia, coglie l’opportunità per dare giusto spazio e non solo culturale a una lingua romanza, il Veneto nella sua versione istriana, di una formidabile comunità dalla grande storia e soprattutto con un grande futuro”.
“ Speriamo – ha concluso Ciambetti – che anche l’Italia si accorga che la lingua veneta è un patrimonio da valorizzare e promuovere”.
La lingua veneta, infatti, pur essendo la più parlata lingua minoritaria della Penisola, quella con la letteratura più imponente dopo l’italiano di Dante, e la sola ad essere parlata da milioni di persone anche all’estero, non è mai stata inserita dalla Repubblica Italiana tra le lingue minoritarie degne di essere tutelate.