“Se c’è una regione dell’Italia antica nella quale sia evidente la coincidenza di popolo, di cultura e di territorio, questa è il Veneto.
Specie per il nord, è un fatto davvero eccezionale, perché chi provi a individuare i protagonisti della cultura di Golasecca, o di quella villanoviana, o di altre ancora resterà nel dubbio, a meno che non voglia forzare l’evidenza della documentazione.
Nel Veneto no, tutto coincide: il popolo dei Veneti, la cultura che da loro prende il nome, il territorio che è sostanzialmente lo stesso ancor oggi.”
Questa straordinaria definizione del nostro Veneto è dell’autorevolissimo prof. Sabatino Moscati su “L’Espresso” del 15 settembre 1985 a pag. 99, che ho ritrovato recentemente nel mio archivio e che nel passato ho citato più volte, ma, come dicevano i latini “repetita iuvant” …
Sabatino Moscati (1922-1997) fu un prestigioso archeologo, storico, accademico nato a Roma da famiglia ebraica; a causa delle leggi razziali emanate dal governo italiano si laureò al Pontificio Istituto Biblico nel 1945; docente all’Università “La Sapienza” di Roma, fondò nel 1969 il Centro di Studio per la Civiltà Fenicia e Punica del CNR; è stato fra i promotori delle mostre sui Fenici e sui Celti a Palazzo Grassi a Venezia e presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 1994 al 1997; ha curato la stampa di decine e decine di volumi di grande prestigio; nella mia libreria ho trovato questo fondamentale “L’arte degli italici” edizione Jaca Book stampato nel settembre del 1983.
Ettore Beggiato