Luis Durnwalder, obmann del Sudtirolo per 25 anni di fila, erede del grande Silvius Magnago alla guida della Svp, domenica 21 ha accolto l’invito del Bard, il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, e dell’associazione “Veneto per le autonomie” che fa capo a Simonetta Rubinato.
La diretta Facebook dalla pagina di Simonetta Rubinato
Nella storica birreria Pedavena, Luis Durnwalder ha parlato di autonomia, lui che ne ha di esperienza sul tema, dopo venticinque anni di trattative con Roma.
“Al Veneto la stessa autonomia del Sudtirolo”
Durnwalder è diretto, com’è nel suo stile. “Luca Zaia è una persona di altissimo livello, ma non ho mai capito perché sull’autonomia del Veneto faccia richieste così timide.. Perchè fare richieste parziali, chiedere qualcosa qui e qualcosa lì, accontentarsi delle briciole, dopo la pronuncia dei Veneti per l’autonomia nel referendum del 2017? Si dovrebbe dire, noi Veneti vogliamo la stessa autonomia di Trento e di Bolzano. Sarà difficile ottenerla, ma Zaia faccia pesare l’esito del referendum, e lo faccia, per prima cosa, chiedendo ai parlamentari eletti in Veneto di essere prima di tutto rappresentanza locale”.
“Dove saremmo noi, dove sarebbe il Sudtirolo oggi se non avessimo l’autonomia? Sarebbe una terra povera, spopolata, privata della sua identità. E’ grazie all’autonomia che siamo quello che siamo – ha detto Luis Durnwalder -. Noi non siamo gelosi della nostra autonomia, saremmo felici che anche il Veneto, anche altre Regioni che lo vogliano raggiungessero lo stesso risultato”.
“L’autonomia non chiede soldi a Roma”
Durnwalder ci ha sempre tenuto a sfatare il mito dei privilegi di cui il Sudtirolo godrebbe, e anche a Pedavena ribadisce la sua concezione dell’autonomia: “Noi non chiediamo soldi a Roma, noi tratteniamo il 90 per cento delle tasse pagate nel Sudtirolo, finanziamo con quelle anche le spese che in altre Regioni sono competenza statale, e versiamo comunque a Roma un contributo per il debito statale. Anche il Veneto può fare lo stesso, basta che lo voglia, basta che i parlamentari eletti in Veneto si sentano, prima di tutto, rappresentanti del territorio che li ha eletti a rappresentarlo”.
A Pedavena con Luis Durnwalder era presente Simonetta Rubinato, che ha trasmesso l’incontro in diretta Facebook, il professor Giancarlo Corò, docente di economia applicata di Ca’ Foscari, Renato Mason, segretario della Cgia di Mestre, l’analista politico Paolo Pasi e il sociologo Diego Cason.
Rubinato: autonomia del Veneto, migliorare la strategia
«La nostra associazione Veneto per le Autonomie – ha detto Simonetta Rubinato – ha voluto progettare questo confronto con Luis Durnwalder sui temi dell’autonomia e di una politica concretamente declinata sui bisogni del territorio e insieme aperta ad una prospettiva di più forti relazioni in Europa, in particolare con i Paesi a nord della Alpi, con i quali anche la nostra regione ha profonde relazioni, perché crediamo che l’esperienza di democrazia di prossimità e il modello di autonomia responsabile che hanno permesso il benessere di cui gode la popolazione dell’Alto Adige possano essere di ispirazione per migliorare la strategia del negoziato per il riconoscimento dell’autonomia differenziata al Veneto».
Bona: Sud Tirolo, per noi bellunesi è un esempio
«Il benessere di cui oggi gode il Sud Tirolo è per molta parte merito di Luis Durnwalder e del suo lungo mandato quale presidente della Provincia Autonoma di Bolzano – ha ricordato Andrea Bona, presidente del Bard -. Per noi bellunesi è un esempio a cui guardare per la responsabilità che la politica sud tirolese si è assunta verso la gente di montagna, garantendo non solo lo sviluppo economico ma anche quello demografico e la coesione delle comunità alpine».