Albert Gardin “riapre” l’Ambasciata dell’Impero di Russia a Venezia, l’antica Ambasciata degli Zar presso la Serenissima. L’appuntamento – aperto a tutti – si è svolto mercoledì 25 agosto 2021, ore 18, nello splendido giardino della Pensione Accademia, nel Sestiere di Dorsoduro 1058. E ha visto la presenza di Dmitry Shtodin, Console Generale della Federazione Russa con sede a Milano e competenza sul Nord Italia.
Il palazzo veneziano che oggi è un albergo ospitava – pochi lo sanno – l’Ambasciata della Russia Imperiale presso la Serenissima Repubblica. I rapporti diplomatici ufficiali tra l’Impero di Russia e la Repubblica Veneta furono aperti nel maggio 1782 in Venezia da Semyon Vorontsov ed Ekaterina Senjavina.
Qualche anno dopo, nel 1792, la Repubblica Veneta aperse a San Pietroburgo la propria Ambasciata presso la Russia Imperiale.
A Venezia il primo consolato russo nell’Italia: era il 1711
Ma rapporti non ufficiali tra la Russia e la Serenissima erano stati avviati fin da prima del XIII secolo, con scambi di “missioni” diplomatiche. Nel 1711 fu istituito a Venezia il primo consolato russo, che era anche il secondo nel mondo, dopo quello istituito ad Amsterdam.
Secondo un’ipotesi che ha basi storiche, il consolato a Venezia fu istituito per ordine diretto dello Zar Pietro I dopo una visita segreta all’Arsenale di Venezia.
Anche se il soggiorno dello zar russo a Venezia non è ancora stato dimostrato dagli storici, vi è nell’archivio del Ministero degli Affari Esteri russo un documento incontrovertibile: la patente del primo console russo Dmitrij Bocis firmata il 2 marzo 1711 personalmente dallo Zar Pietro il Grande.
Pietro il Grande, San Pietroburgo e Venezia
Pietro I fu lo Zar che creò dal nulla San Pietroburgo, la capitale che guardava all’Europa, la “Venezia del nord“, costruita sul delta del fiume Neva da architetti di scuola italiana con Venezia come modello e prospettive dei canali “modellati” su quelli veneziani.
Nulla di strano che Pietro I abbia fatto davvero visita a Venezia in incognito: viaggiare in incognito era una delle sue passioni. D’altronde aveva vissuto per anni, e studiato, nei Paesi Bassi, sempre in incognito. Di Venezia e della Serenissima, Pietro il Grande era un ammiratore.
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Nella manifestazione del 25 agosto 201 alle 18 ci sono stati gli interventi del “doge” Albert Gardin (“Venezia-Russia un dialogo europeo che continua”), di Olena Khomyakova (“Semyon Vorontsov ed Ekaterina Senjavina aprono nel 1783 la prima ambasciata dell’Impero di Russia a Venezia”) e del professor Marco Zanetto (“Quadro storico delle relazioni intercorse tra l’Impero di Russia e la Repubblica Veneta!”).