Volume molto interessante del prof. Maurizio Tramarin, “Giacciano con Baruchella. Tre paesi, un comune” incentrato su tre comunità in provincia di Rovigo, Giacciano, Baruchella, Zelo, oggi riunite in un unico comune, Giacciano Con Baruchella, appunto.
Lo stemma con la lupa di Roma…
Interessante ricordare come, fino al 1797, il confine fra la Serenissima e lo Stato Vaticano, passava attraverso il territorio di Baruchella; va sottolineato come, giustamente, l’autore contesti lo stemma del comune almeno per quanto riguarda la lupa capitolina; “accanto al leone marciano, si doveva mettere non la lupa che allatta Romolo o Remo, ma la tiara papale o le chiavi incrociate … Se proprio si voleva affiancargli un altro animale araldico, si poteva utilizzare l’aquila degli Estensi, che avevano dominato più a lungo del Papa su queste terre”
Un errore si può sempre correggere, comunque …
L’annessione “non entusiasta” del Veneto
Sono rimasto piacevolmente sorpreso da quanto scrive l’autore nel capitolo quinto “Dall’annessione alla fine dell’800″:
“Dopo che il Regno d’Italia -inizialmente sconfitto sul campo di battaglia- grazie alla vittoria dei prussiani sull’Austria riuscì ad annettersi il Veneto (3 ottobre 1866), anche il Polesine -e con esso il nostro comune- venne “finalmente” unito alla madrepatria. Non sembra, però, che i veneti fossero così entusiasti dell’unione e che il successivo plebiscito del 21-22 ottobre, col suo 99,99 % di sì, sia stato così spontaneo come hanno scritto certi storici del Risorgimento.
L’articolo di Ettore Beggiato
Confronta sull’argomento, molto dibattuto in questi ultimi anni, quanto scrive ad es. il consigliere autonomista Beggiato (Ettore Beggiato, Annessione del Veneto all’Italia. Fu vera festa?, in Regione Veneto, a. XIV, n. 1 1986, pp. 48-49); sinceramente non mi ricordavo dell’articolo in questione, ma in una quarantina d’anni ne ho fatti talmente tanti …
Sempre a proposito dell’arrivo degli italiani nel 1866, l’autore ricorda che “si arrivò, specie nelle città, a gravi episodi di intolleranza, come il divieto delle tradizionali processioni per motivi di ordine pubblico” cfr. Ivano Cavallaro, Vietata persino la processione del Santo, in “Il Santo dei miracoli” n. 39 del 24/12/1985, pp. 28-29.
Emigrazione, conseguenza dell’annessione
Una delle conseguenze dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia fu l’emigrazione biblica alla quale l’autore dedica più pagine, riproducendo, tra l’altro il passaporto del nonno del famoso calciatore Josè Altafini originario proprio di questo comune.
Josè Altafini è stato un autentico fuoriclasse, nato a Piracicaba (Brasile) nel 1938, ha fatto parte della nazionale brasiliana campione del mondo nel 1958 e poi di quella italiana; ha giocato nel Palmeiras, nel Milan, nel Napoli e nella Juve.
Josè Altafini con la maglia della nazionale brasiliani ai mondiali del 1958; all’epoca era conosciuto come “Mazzola” per una certa somiglianza con l’indimenticabile capitano del “Grande Torino” Valentino Mazzola.
Ettore Beggiato