“Il Leone marciano torna a ruggire“. E’ il tema dell’incontro che il Veneto Serenissimo Governo ha indetto giovedì 9 maggio a Bassano, in Sala Angarano (Via Sabbionara 3, ore 20).
Il 9 maggio si compiono 27 anni dall’impresa dei Serenissimi del 1997, quando un commando di otto persone – braccio operativo di un gruppo indipendentista che lavorava da anni – armate di un vecchio mitragliatore arrugginito, residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale, e di un Tanko autocostruito sul telaio di un camion veicolo storico, riuscì a conquistare per una notte Piazza San Marco e il Campanile, a Venezia.
Il ritorno della Serenissima
Per una notte, mentre il Veneto incredibilmente, con una serie di manifestazioni, festeggiava i 200 anni dalla caduta della Repubblica (come se vi fosse qualcosa da festeggiare!), la Serenissima è tornata sovrana di un territorio piccolissimo, ma dall’altissimo valore simbolico.
L’impresa dei Serenissimi, notevole anche sotto il profilo strettamente “militare”, è stata l’unica vera, degna azione che 200 anni dopo la Caduta ha affermato la piena attualità della Serenissima, dell’ideale dell’indipendenza del Veneto.
Il Veneto nazione storica
Dopo il 9 maggio 1997, nulla è rimasto come prima. Cominciando dalla Liga Veneta, che Bossi aveva annesso alla Lega Nord inventando la Padania, velleitariamente indipendente ma centralizzatissima. Il gesto dei Serenissimi risvegliò invece nel popolo veneto la coscienza del diritto alla propria indipendenza, del diritto all’autodeterminazione, non dell’inesistente Padania, ma del Veneto nazione storica reale, che è quanto ci rimane del territorio della Repubblica di San Marco.
Fu il gesto simbolico dei Serenissimi a rimettere sulla scena la “Questione Veneta“, nei termini più semplici e netti, l’indipendenza del Veneto. Dopo il 1997, La Lega si spaccò, il Consiglio regionale del Veneto votò una Risoluzione che affermava il diritto all’autodeterminazione del popolo veneto.
L’offerta politica indipendentista
Sono passati 27 anni, ma l’impresa del Campanile resta fondamentale: oggi c’è un’offerta politica indipendentista, come quella di Indipendenza Veneta, ci sono varie sigle politiche che perseguono l’indipendenza, la stessa Lega nazionale e nazionalista di Salvini deve fare i conti con il rinato orgoglio identitario dei militanti veneti.
Il referendum di Zaia: la data simbolo
Nel 2017, al referendum per l’autonomia voluto da Zaia, il 98 per cento dei votanti fu favorevole. Era un voto per l’autonomia nella Costituzione, non per l’indipendenza. Ma la data stessa scelta da Zaia per votare, il 22 ottobre, è una data simbolo e rivelava la verità del cuore: perché il 22 ottobre 1866 si celebrò il referendum truffa per l’annessione della Venezia al Regno d’Italia. La scelta di quella stessa data parla da sola, afferma il diritto del popolo veneto all’autodeterminazione, e autodeterminazione può essere autonomia rafforzata nella Repubblica Italiana, ma anche il ritorno all’indipendenza del popolo veneto.
Serenissimi, le loro vite in gioco
Nulla di tutto questo sarebbe esistito se non vi fosse stato il gesto potente e poetico dei Serenissimi. Perché le loro non furono soltanto parole, ma fatti. Furono persone che misero in gioco le loro vite e il benessere delle loro famiglie per il bene di quella che è la loro Patria. Persone che affrontarono anni di carcere, la reazione spropositata dello Stato italiano, le monumentali accuse di terrorismo e sovversione che furono contro di loro sollevate, per poi cadere miseramente perché non c’era, nella loro azione, alcun intento terroristico o di sovversione.
Perché, come spiegò brillantemente l’avvocato Alessio Morosin, volere l’indipendenza del Veneto non è sovversione: lo sarebbe solo se si volesse instaurare una dittatura, sovvertire con la violenza il sistema democratico. Ma chi si batte per un Veneto indipendente ma non si sogna di minare l’ordinamento democratico, ebbene ha diritto di farlo, e non è sovversione.
L’ultima insorgenza veneta
Quella dei Serenissimi è stata l’ultima insorgenza veneta. Dopo quelle contro Napoleone, il filo rosso della Questione Veneta non si è mai interrotto: e nel 1997 è potentemente riemerso in Piazza San Marco. Due dei Serenissimi, Luca Peroni e Andrea Viviani, usciti dal carcere, hanno voluto ricostituire insieme ad altri patrioti veneti il Veneto Serenissimo Governo, il gruppo che preparò l’impresa di San Marco e lavorò per il ritorno della Serenissima.
A Bassano giovedì 9 maggio
A Bassano, giovedì 9 maggio 2024, ci sarà il Veneto Serenissimo Governo. Ci saranno i serenssimi Luca Peroni e Andrea Viviani. Ci saranno Demetrio e Valerio Serraglia, animatori del VSG. Ci saranno Ettore Beggiato e Alvise Fontanella, direttori e redattori di questo giornale online, Serenissima News: una testata indipendentista che senza il gesto dei Serenissimi non sarebbe, anche questa, mai nata.
La serata sarà introdotta da Valerio Serraglia, presidente di Radio Nazionale Veneta, la radio dei Serenissimi che trasmetteva dal Campanile di San Marco, e che divulgherà l’evento di Bassano. Seguirà l’intervento di Alvise Fontanella, direttore responsabile di Serenissima News, che intervisterà i Serenissimi Luca Peroni e Andrea Viviani. Sarà poi il turno di Ettore Beggiato, noto sudioso di storia veneta e direttore editoriale di Serenissima News, che illustrerà le insorgenze venete dalla caduta della Serenissima ai giorni nostri. Infine Demetrio Serraglia parlerà della storia del Veneto Serenissimo Governo, dal 1987 al 2017.