Vogliamo iniziare questo breve racconto evidenziando che anche oggi ciò che state per leggere è ripreso da valide fonti editoriali. Attraversiamo il fiume Adigetto nella speranza di non essere seguiti ed entriamo nel veneziano, in località Passetto, nel comune di Cavarzere a pochi metri dal confine con il territorio Adriese. Tra il Polesine e la provincia di Venezia ci imbattiamo in una chiesetta che a prima vista non attira l’attenzione dei passanti. Nessuno può immaginare che la Chiesa del Passetto e l’Ammiraglio Angerlo Emo ultimo grande eroe della Veneta Repubblica siano uniti da un legame davvero speciale.
La nascita del Capitello
Qui da secoli a metà strada tra Adria e Cavarzere sorgeva un gruppo di case, noto col nome di “casale Passetto”. La scarsa popolazione fatta di contadini e pescatori viveva di pesca, e caccia, e nella prima metà del 500 aveva posto un capitello dedicato alla Madonna. Tale devozione si sviluppò probabilmente anche grazie all’apparizione Mariana di Chioggia di quel periodo. La storia tra la Chiesa del Passetto e l’ammiraglio Angelo Emo inizia proprio da qui.
L’Oratorio degli Emo
Le Comunità di Adria e Cavarzere, in perenne deficit finanziario, cedono o vendono i terreni ai nobili Veneziani come i Labia, Lezze, Briani, Dolfin, Venier, Albrizzi, Emo, Duodo, Papafava, Grimani.Tra gli acquirenti di una vasta porzione di terreni nel 1718 troviamo pure Zuanne Emo. Con l’espandersi dell’agricoltura e l’aumento della popolazione, l’obbligo morale dei proprietari terrieri è quello di edificare un luogo di culto sulle loro proprietà.
È il 1737, Venezia ha rifatto gli argini all’Adige e sembra risolto il problema inondazioni. Ecco che Zuanne Emo decide di sostituire il vecchio Capitello con un Oratorio. Due anni dopo nel 1739 viene benedetto dal Vescovo di Adria Soffietti amico degli Emo, e la località Passetto ha il suo primo luogo di culto. Si pensi che nell’inaugurazione della Chiesa del Passetto l’Ammiraglio Emo ha solo 8 anni, il fratello Alvise 22 e il padre Zuanne 69.
L’Ammiraglio Emo ridà splendore alla Chiesa del Passetto
Nel 1760 Zuanne muore, i terreni di Passetto passano ai due figli Alvise e Angelo, compreso l’Oratorio dedicato alla Madonna. Con la rotta dell’Adige del 1772 ed il ristagno delle acque sino al 1777 l’Oratorio degli Emo andò in rovina.
Nel 1783 con il taglio delle anse dell’Adige a Pettorazza viene debellato il pericolo delle continue inondazioni. Trascorrono alcuni anni ed Alvise ed Angelo decidono di ricostruire la Chiesa che il loro padre aveva fatto costruire mezzo secolo prima. E’ il 16 ottobre del 1786 quando i due fratelli inoltrano la supplica al Mons. Civran Vescovo di Chioggia. La risposta arriverà (22 ottobre), anche grazie alla forte amicizia che lega il Vescovo ai due fratelli. Il 16 aprile del 1787 viene inaugurato e benedetto l’Oratorio intitolato alla Maternità della Beata Vergine Maria. Ecco sancito il legame eterno tra la Chiesa del Passetto e l’Ammiraglio Angelo Emo.
La Chiesa ai giorni nostri
Mezzo secolo dopo la Chiesa dovrà essere ricostruita a causa dell’espandersi dell’agricoltura e dell’aumento della popolazione. Sarà la Contessa Alba Zenobio Albrizzi sorella di Alvise Emo a prendersene carico. Nel 1832 viene benedetta e consacrata la nuova chiesa.
L’edificio rimarrà in piedi sino al novembre del 1951 quando crollerà a causa dell’ennesima devastante alluvione. Verrà ancora una volta ricostruita negli anni a seguire e ad oggi essa è attiva come parrocchia nella Diocesi di Chioggia. A documentare il legame tra la Chiesa del Passetto e l’Ammiraglio Emo, la Curia della Diocesi di Chioggia è ancora in possesso della missiva negli Actorum Civran volume 335 fascicolo III, che reca scritto la supplica inoltrata dall’avvocato degli Emo al Vescovo di Chioggia per la realizzazione dell’edificio religioso.
La Supplica al Vescovo
Vi riportiamo alcune righe della lettera indirizzata al Vescovo: “La tenuta denominata i Dossi Nuovi de’ NN. HH. Angelo Cavalier e Alvise fratelli Emo, furono di Gio. Tron sotto la Parrocchia di Cavarzere Diocesi di V. S. Ill.ma, trovasi all’intorno spoglia d’ogni Oratorio e chiesa, sicché particolarmente d’inverno quella popolazione resta priva della S. Messa e di tutti gli altri spirituali soccorsi, attesa la distanza di circa sei miglia dalla chiesa parrocchiale. Bramosi li NN. HH predetti di prestarsi allo spirituale conforto di quei poveri villici con far erigere sopra detta Tenuta un oratorio sotto l’invocazione di M. V. (Maria Vergine) sulla pubblica strada, isolato né soggetto a veruna fabbrica, ed avendone anche in data 16 ottobre p.p. ottenuto il regio permesso con decreto dell’Ecc.mo Senato, supplicano il permesso del Vescovo”.
Fonte editoriale: “Le valli di Cavarzere di Adria e Loreo dalle origini al 1900” di Carlo Lucio Pollini
[…] racconto comincia con un punto che rimane ancora un dubbio ai giorni nostri: la morte del Capitano Generale da marAngelo Emo (1792). E’ morto di morte naturale o è stato assassinato? Sicuramente una cosa è certa, […]