Dolore e rabbia, questo è il sentimento per molti patrioti veneti oggigiorno nel tremendo “zorno del dodexe”. Per il sottoscritto e per molti patrioti polesani dolore e rabbia si intensificano ulteriormente conoscendo la premonizione della fine della Repubblica Veneta di Suor Felicita Baseggio.
Se tale evento fosse arrivato alle orecchie del Veneto Senato forse le cose sarebbero andate in maniera diversa? forse ci sarebbe stato il tempo di prepararsi al meglio ad affrontare tragici eventi? Non lo sapremo mai.
La Gioventù di Anna Clara Giovanna
La Polesana Anna Clara Giovanna nacque a Ferrara il 5 maggio 1752, perché là si era trasferita temporaneamente con famiglia per lavoro. La famiglia rientrò a Rovigo nel 1759, ma nel 1764 Anna, che aveva 12 anni, ritornò a Ferrara a casa dello zio Massimino per apprendere l’arte della doratura.
Anche i fratelli di Anna, Antonio e Sante erano entrambi scultori. Ci si aspettava da Anna una vita come tutte le altre ragazze della sua epoca invece, ci si mise di mezzo, un precoce, fervore religioso. A 14 anni aveva fatto nel suo cuore il voto perpetuo di verginità. Il fratello capofamiglia dopo la morte del padre nel 1775, infuriato per la scelta di vita di Anna cercò di ostacolarla. Ma Anna lo ringraziò per le cure che aveva avuto per lei, e si incamminò per la sua strada.
La Vita Monastica
A trentun anni, il 10 ottobre 1783, varcò la soglia delle Muneghette, le Terziarie Francescane che a Rovigo avevano il loro convento a fianco del Tempio della Beata Vergine del Soccorso, detto da tutti la Rotonda. Le Terziarie Francescane emettevano i voti semplici: povertà, castità ed obbedienza. Occupavano la loro giornata nella preghiera e nel lavoro. Attendevano anche con la parola e l’esempio alla formazione delle giovani della città, che venivano accolte in convento come convittrici. L’8 novembre del 1784 Anna diventò novizia e indossò l’abito religioso. Depose il suo nome di battesimo per assumere quelli di Suor Maria Felicita Fortunata Baseggio. L’anno del noviziato fu difficile, ma anche ricco di esperienze spirituali. Ebbe con frequenza in estasi visioni Divine della Trinità, della Vergine, di San Giuseppe, dei Santi, e la presenza di Gesù sotto le sembianze di Crocefisso, e di Bambino. Nel novembre 1785 divenne ufficialmente religiosa.
La Premonizione della fine della Repubblica Veneta
L’avvento della rivoluzione francese
Nel dicembre 1786 Suor Felicita Baseggio ebbe un’estasi profetica, durante una notte di preghiera conobbe e descrisse con anticipo di anni svolte drammatiche della storia internazionale. L’avvento della rivoluzione francese e le lotte fratricide: «l’impero adunque di Francia sarà disciolto, distruto, ed affatto caderà la corona Reale, ma prima che questo avvenga insorgeranno moltissime straggi tra francesi e francesi e saranno ridotti a grandi calamità, che si amazzeranno uno con l’altro, e dopo si uniranno».
La Premonizione della fine della Repubblica Veneta e l’arrivo del corso
Poi è la volta della fine della Repubblica Veneta: «La città di Venezia si troverà in molta agitazione e perderà el principato, li monarchi del mondo tutti sconvolti durerà molti anni. L’avvento del corso francesce: «la gloria sarà di un uomo dal Regno di Franzia, al dolentissimo Regno di Franza formeranno bisbiglio per tutto il mondo, il orgoglioso corso della sua vita se non si pente terminerà una fatal vita tra le ombre di morte questo si farà sovrano».
La Chiesa Cattolica sul baratro
Le ripercussioni dolorose sulla vita della Chiesa: «Sarà di martirio a pontefici, anderanno l’un l’altro fuori della sua sede, per tali affari, ma niente faranno. Roma sovrana delle nazioni che gemeranno sotto il peso de suoi travagli lacererà le sue membra divine, saranno sparse in vari regni, si metteranno sottosopra tutte le religioni e tante termineranno. La persecuzione della Chiesa nostra pietosa madre piangerà la perdita di tante anime, sarà di tormento a tutto il mondo perché corone si deporanno».
La Premonizione della fine della Repubblica Veneta: gli anni seguenti
All’avvento delle novità francesi in Polesine le Muneghette di Rovigo furono spazzate via col primo decreto di scioglimento degli ordini religiosi era l’anno 1805. Suor Maria Felicita chiese allora accoglienza come quasi tutte le Consorelle alle Eremitane di Sant’Agostino, fra le quali entrò il 13 dicembre dello stesso 1805. Tre mesi dopo, il 13 marzo 1806, fece la solenne vestizione. Molte saranno ancora le testimonianze di visioni in estasi da parte di Suor Maria Felicita Baseggio negli anni a seguire, e contemporaneamente l’avvento pure delle stigmate sul suo corpo. Ella lascerà questo mondo l’11 febbraio del 1829 all’età di 77 anni.
La Beatificazione
A distanza di quasi duecento anni dalla morte la Diocesi di Adria-Rovigo ha accolto con gioia e riconoscenza la notizia diramata nel febbraio di quest’anno dalla sala stampa del Vaticano. Il Papa ha infatti autorizzato la Congregazione per le cause dei Santi a promulgare il Decreto di Venerabilità della rodigina suor Maria Felicita Fortunata Baseggio (al secolo: Anna Clara Giovanna), Monaca dell’Ordine di Sant’Agostino. Attraverso questo decreto, il Papa, attraverso la Congregazione, riconosce alla religiosa di aver esercitato in grado “eroico” le virtù cristiane.
Fonte: ”Santi o (quasi) del Polesine “ di P.L. Bagatin
(Predizione anno 1786 copiata fedelmente dall’originale da Madre Fortunata Casalini, manoscritto autografo, Biblioteca del Seminario di Rovigo, b 1. fasc 1. n 11, tratto dal libro “Santi e (quasi) del Polesine”)