L’insorgenza veneta del 1809 è sistematicamente ignorata dalla storiografia “ufficiale”, visto che gli storici del regime parlano di “briganti” o di “straccioni”: nessuna sorpresa per la verità, è tutta la nostra storia veneta che viene sistematicamente nascosta o mistificata.
Napoleone aveva portato il Veneto tutto in condizioni di miseria e disperazione come mai nella nostra storia, imponendo la coscrizione obbligatoria e una serie di tasse pesantissime (pensiamo a quella sul macinato, vera e propria tassa sulla fame).
Centinaia di morti
Il nostro popolo reagì con particolare vigore, al suono della campana a martello: i francesi, in nome della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità, riportarono l’ordine con centinaia e centinaia di morti.
Particolarmente interessante è un passo del diario di Pietro Basso, sartor di Asolo nel giorno 8 luglio 1809:
“Le done de Loria, accordate con quele de Besega, le a desfà la municipalità”; siamo in provincia di Treviso ma tutto il Veneto stava per insorgere contro Napoleone.
Ci mancò un Andreas Hofer
Una pagina, quella del 1809, che meriterebbe di essere conosciuta dal popolo veneto; mancò una figura leggendaria come il tirolese Andreas Hofer che guidasse il nostro popolo, e mancò anche chi, come il grande pittore spagnolo Francisco Goya tramandasse ai posteri l’eroismo di chi lottava per la propria libertà e contro i crimini dell’occupante napoleonico.
Ettore Beggiato