8 Settembre 2024
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Lo scippo dei Palazzi Venezia: le ambasciate della Serenissima tornino al Veneto

Il 24 agosto 1866 veniva firmata a Vienna la “Convenzione  fra la Francia e l’Austria per la Venezia”: è un documento particolarmente interessante soprattutto all’art. 1 “Sua Maestà l’Imperatore d’Austria cede il Regno Lombardo-Veneto a Sua Maestà l’Imperatore dei Francesi, che lo accetta” e all’articolo aggiuntivo.

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L’articolo 1 ratifica il passaggio del Veneto dall’Austria alla Francia (cosa che secondo alcuni studiosi era già avvenuta il 5 luglio 1866 dopo la disfatta austriaca di Sadowa) e che sarà propedeutico al passaggio del Veneto dalla Francia all’Italia, come previsto dal trattato di pace di Vienna del 3 ottobre, “sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate”, cioè il Veneto sarebbe passato all’Italia solo dopo un voto libero e democratico, altro che il plebiscito-truffa del 21-22 ottobre 1866 avvenuto due giorni dopo il formale passaggio del Veneto ai Savoia !

L’articolo aggiuntivo ricorda invece che:

“La proprietà dei Palazzi di Austria a Roma e a Costantinopoli, già appartenenti alla Repubblica Veneta, restano acquisite al Governo au­striaco.”

Il Palazzo di Austria altro non è che il Palazzo  Venezia (o Palazzo San Marco)  costruito nel 1455 per il cardinale veneto Pietro Barbo, nominato poi papa Paolo II. Il progetto del palazzo, il primo rinascimentale di Roma, viene attribuito a Leon Battista Alberti; all’interno ci sono  pitture di Donato Bramante e di Andrea Mantegna. Nel 1564 vene ceduto alla Serenissima Repubblica Veneta che lo destinò a residenza degli ambasciatori veneti (e tale veste mi auguro venga ripristinata quanto prima). Nel 1916 fu espropriato dall’Italia.

L’altro  “Palazzo  Venezia” è a Costantinopoli (Istanbul) storica dimora dell’ambasciatore  veneto (bailo) nella facciata del quale campeggia un bel leone di San Marco, ed è attuale dimora estiva dell’ambasciatore italiano ad Ankara (Turchia).

I due palazzi appartengono al patrimonio inalienabile del popolo veneto: sarebbe opportuno che  la nostra Regione incominciasse l’iter per la restituzione.

Ettore Beggiato

 

 

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