Lo vogliamo salvare il Cippo di confine della Veneta Repubblica? Sono trascorsi oramai quasi 5 anni dal mio precedente articolo sulla riqualificazione e messa in sicurezza del Cippo di Confine Settecentesco che si trova tra il Comune di Pettorazza in Località Stoppacine e il Comune di San Martino di Venezze. Sembrava che la salvaguardia di questa opera fosse cosa fatta, invece sono ancora qui, 5 anni dopo, a farne un articolo denuncia per cercare di smuovere le coscienze per la messa in sicurezza di un pezzo della nostra storia.
Per qualche centimetro in più…
Le cose sarebbero andate in modo diverso già alcuni anni fa, grazie alla volontà delle Istituzioni del Comune di Pettorazza che si rendevano ben disponibili alla salvaguardia di tale Cippo che appartiene emotivamente più alla popolazione delle Pettorazza Grimani e Pettorazza Papafava che (senza nulla togliere) a quelli di San Martino di Venezze.
Il caso vuole che la questione rimanga irrisolta solamente per una questione di “centimetri”, neanche per un paio di metri. Sì perché il Cippo da salvare per sua e nostra sfortuna si trova all’interno del territorio amministrato dal Comune di San Martino di Venezze. E’ qui che nascono i problemi a quanto pare. Purtroppo dopo alcuni incontri tra le due Amministrazioni negli ultimi anni per cercare di risolvere la situazione di stallo che si è venuta a creare siamo ancora in attesa di una risposta positiva e definitiva. Speriamo veramente che una soluzione si trovi al più presto.

La nostra speranza
Questo Cippo probabilmente non avrà un valore inestimabile a livello economico che possa indurre a far più di tanto qualcosa per salvaguardarlo, ma crediamo che a livello emotivo possa essere una base su cui partire per ricominciare a raccontare ai nostri figli, e alle nostre scolaresche da dove veniamo e chi siamo.
Quel Cippo a ricordo di una pace
Il pilastro con l’Immagine della Madonna era stato voluto espressamente dai rappresentanti della Serenissima, inviati nel 1519 a risolvere un’annosa conflittualità e a metter «pace» ridisegnando i confini dei territori di Padova e Venezia. Si trattava di un parallelepipido in Pietra d’Istria di notevoli dimensioni che riportava le effigi delle signorie rivolte verso i rispettivi domini.
Da allora, la pace fu sempre mantenuta, l’icona sacra della Vergine fu presto ritenuta miracolosa, ed il luogo divenne meta di devoti e l’immagine sacra continuamente onorata di fiori e ceri. La rimanenza del fondo donato rimase come fonte di reddito e di sostentamento della chiesa stessa. Nel 1521 la chiesa di Papafava, costruita nel territorio parrocchiale di Agna, fu denominata Santa Maria del Capitello e poco dopo Madonna delle Grazie. L’immagine della Madonna, ritenuta miracolosa, fu istituita con decreto Vescovile quale parrocchia autonoma, staccandosi dall’Arcipretato di Cavarzere.

In questa chiesa, il 31 maggio 1691, con solenne cerimonia, veniva trasportata e collocata definitivamente l’icona mariana. Alcune fonti sostengono come il pilastro originario all’atto della consacrazione del dipinto abbia lasciato posto all’attuale cippo situato là dove i confini rodigini e veneziani incontravano le acque del fiume. Altri propendono a dire si tratti di pilastri diversi.
Tuttavia, il manufatto raffigurante San Bellino e il Leone di San Marco, resiste ancora oggi, dopo secoli di umana incuria e di agenti atmosferici e necessita di urgente restauro e adeguata valorizzazione.

Lo vogliamo salvare il Cippo di confine della Veneta Repubblica?
Marco Fornaro