Volume molto interessante di Giuseppe Antonio Muraro stampato in occasione del centenario (1892-1992) della Banca Popolare di Marostica che nel 2015 è stata assorbita dalla Sudtiroler Volksbank (Banca Popolare dell’Alto Adige).
G.A. Muraro è autore di altri volumi fra i quali vanno ricordati “Marostica e la dominazione scaligera nel Veneto”, “Sotto le insegne di Vienna. Marostica austriaca”, “Marostica 1866-1900” e “Napoleone Bonaparte in Italia 1796-1797”.
Da Napolene alla dominazione austriaca
Il volume di 391 pagine è diviso in quattro parti: “La prima campagna di Napoleone in Italia e la caduta della Repubblica di Venezia. Il Trattato di Campoformio”, segue “La prima dominazione austriaca (1798-1805)”, troviamo poi “L’età del Regno d’Italia (1806-1813)” e l’ultima parte è dedicata agli “Aspetti e problemi della dominazione austriaca durante i primi anni del Regno Lombardo-Veneto”, è riccamente illustrato e l’autore ha il merito di riproporre fatti, testimonianze, documenti che spesso vengono volutamente tralasciati dagli storici che vanno per la maggiore.
Gli scritti di Antonio Lorenzoni, avvocato
Ecco per esempio quanto scrive a pagina 37, riportando e citando l’opera di Antonio Lorenzoni “Scritti politici dal 1783 al 1815 raccolti dall’Avvocato dr. Antonio Lorenzoni” in data 8 settembre 1796:
“Amico carissimo
… Non vi dirò l’esito della Battaglia successo nel dì santo della Natività di Maria (8 settembre)… Ma quel che più duole si è il saccheggio dato da coloro (i francesi n.d.a) a tutto il Canale dove più, dove meno. In Solagna si conta una casa sola … esente dal loro furore. Quello che non potevano asportar seco era tagliato a pezzi, gettato, o lasciato scorrer per terra, s’era vino.
Neppur la Casa del Signore fu in conto alcun rispettata; anzi nemmen quel che ha di più sacro la Religione; vedendosi con sommo raccapriccio sparse sul suolo oh Dio! Le sacre particole …
Anche Campese e Campo Longo provarono per fin nelle lor Chiese sì ardite insolenze … Non v’era passeggiere che non fosse assalito in quel giorno, e spogliato. Salvava la vita illesa solo chi non facea resistenza. Non contenti della strada del Canale invasero anche le ville vicino a Bassano collo stesso furore” naturalmente, i “liberatori” francesi facevano tutto questo in ossequio al loro “liberté, egalité, fraternité” …
La tegola di Longa di Schiavon
Ancora più interessante è la testimonianza che possiamo trovare a pagina 95 ed è una tegola che una mano anonima ha lasciato a ricordo del tragico passaggio della soldataglia napoleonica per Longa di Schiavon, trovato casualmente durante i lavori di rifacimento del tetto delle barchesse dell’azienda agricola di R. Cogo.
Il testo del “copo” non lascia spazio a interpretazioni: “Lano 1796 Li francesi fecero qui gran dano”
Storici, docenti, intellettuali vari e ultras napoleonici cercano disperatamente di convincerci che non fu così, ma io rimango dell’opinione di quell’anonimo veneto ..
Ettore Beggiato