8 Settembre 2024
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“Misteri e meraviglie dei borghi d’Italia” l’ultimo volume di Gilberto Dal Cengio

Abbiamo incontrato Gilberto dal Cengio, ricercatore e saggista milanese residente in Veneto ormai da più di venti anni. Innamorato della terra veneta e delle sue gloriose tradizioni millenarie. 

Gli abbiamo chiesto alcune notizie sul suo ultimo libro in uscita in questi giorni per i tipi di Editoriale Programma (Treviso). 

 

Dal Cengio, ci parli della sua ultima fatica saggistica. 

 

Questo libro, intitolato Misteri e meraviglie dei borghi d’Italia, 

affronta un tema particolare. Il vocabolario Treccani, alla voce 

‘mistero’, definisce il termine con queste parole: «Tutto ciò che 

non si può intendere, penetrare o spiegare chiaramente, e che 

appunto per questo attrae o esercita un certo fascino». 

Ed è appunto un percorso all’insegna dell’ammaliante quello 

che ci trascina attraverso borghi noti e meno noti di quel territorio che siamo usi chiamare, seppur impropriamente, Italia. 

Un’Italia da scoprire attraverso vicende che coinvolgono 

personaggi storici ma anche figure ignote il cui alone si circonda 

di avventure fiabesche, mai scisse da luoghi spesse volte 

connotati di autentica bellezza nonché segnati da contingenze 

storiche, politiche, sociali che hanno visto l’avvicendarsi di genti 

e popoli che, di volta in volta, hanno impresso tracce (da 

rinvenire talvolta con attenta perizia) del proprio mondo, della 

propria specifica cultura. 

 

 

Come ha organizzato il suo lavoro? 

 

Regione per regione (senza tralasciarne nessuna, anche le 

meno frequentate), borgo per borgo. Questo libro narra – di 

volta in volta dopo una rapida, e necessaria, introduzione di 

carattere storico artistico – storie di animali leggendari delle valli 

alpine, racconti d’amore e di contrasti di un medioevo 

fantastico, abitato da diavoli, streghe e spiriti maliziosi. 

Abbiamo così i Manteillons, folletti dispettosi e incuranti delle 

regole sociali, ancora vivi nella memoria degli abitanti della 

Valle d’Aosta; le donne di Triora, in Liguria, ritenute streghe 

dall’Inquisizione, che tanto santa non fu; il Diavolo beffato sul 

ponte di Cividale del Friuli da un furbastro popolano; 

l’enigmatica zingara indovina che puntualmente incede lungo la 

processione della settimana santa che si svolge a Barile, in 

Basilicata; le lamine orfiche che assicurano un placido 

soggiorno alle anime dei defunti, rinvenute nella calabrese 

Strongoli e tante altre leggende simili. Senza tralasciare l’amato Veneto ovviamente ! 

 

E la storia, i personaggi ? 

 

Non mancano, nel volume, personaggi storici realmente 

documentati e, taluni, alquanto risonanti (appartenenti sia alla 

sfera civile, sia a quella religiosa), però letti ed interpretati, pur 

sempre, attraverso il filtro della fantasia popolare, la quale 

amplifica alcune loro peculiarità e ne fa risaltare sovente gli 

aspetti grotteschi. Incontriamo dunque Caterina Cornaro, regina 

di Cipro esiliata nella veneta Asolo, con il suo seguito di artisti e 

poeti illuminati; san Carlo Borromeo, celebrato ad Arona, sul 

lago Maggiore da una gigantesca statua; il grande imperatore 

Federico Barbarossa, alle prese con un barbiere assai astuto; il 

religioso Bernardino Caimi, che avvia l’impresa della 

costruzione di una nuova Gerusalemme in Valsesia, a Varallo, 

meta di costanti pellegrinaggi sino ai nostri giorni; il tiranno 

Ezzelino da Romano, che sconvolge l’assetto politico 

geografico del nord est d’Italia e finisce prigioniero nel castello 

lombardo di Soncino; l’avvenente nobildonna Giulia Gonzaga, 

che beffa i temibilissimi pirati saraceni riparando nel placido 

borgo di Campodimele, situato nella Terra di Lavoro (già 

Campania Felix); il grande Richard Wagner, estasiato dal 

giardino di villa Rufolo a Ravello (costa amalfitana), che diviene 

fonte di ispirazione per il secondo atto del suo Parsifal, dramma 

mistico nonché summa della sua concezione teatral musicale; 

l’inquieto ed assassino passionale Gesualdo principe di Venosa, 

innovatore del madrigale musicale italiano del Seicento 

introducendo armonie dissonanti; e, dulcis in fundo, persino un 

Gesù Cristo vagante con i suoi apostoli per le alture 

dell’Aspromonte, il quale soggiorna nel minuto villaggio di 

Careri, dove entra in contrasto nientemeno che con il fido, ma 

umanissimo, san Pietro. 

 

Il suo lavoro di ricerca è stato difficoltoso? 

 

Il lavoro di ricerca che ha portato al concepimento di questo 

saggio guida, per concludere, è stato rilevante e dovizioso di stimoli: per chi volesse approfondire il 

tema, ho riportato in bibliografia, regione per regione – ed 

anche seguendo un criterio generale – una buona selezione del 

corpus di testi consultati ai fini della stesura. Ho consultato circa seicento testi, tra libri, articoli di giornale e scritture inedite. 

 

Ultima domanda: dove possiamo trovare il suo interessante testo? 

 

Dapprima esce in edicola con i quotidiani del Gruppo Editoriale Athesis, ovvero i quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi e la Gazzetta di Mantova, ed in seguito nelle migliori librerie del Veneto e di tutta Italia. 

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