27 novembre 1570
“E’ morto missier Jacomo Sansovino, proto de la giesia de San Marco, de ani novantauno, da vecchiezza”. Questo il necrologio dei Provveditori alla Sanità per l’architetto e scultore Jacopo Tatti, detto il Sansovino dal soprannome del suo maestro. Scampato al sacco di Roma del 1527, si rifugiò a Venezia dove, assunta la carica di proto dei Procuratori di S. Marco de supra (la più alta in campo architettonico), fu incaricato della sistemazione di piazza San Marco. Si devono a lui la Libreria Vecchia, la Loggetta del campanile, il palazzo della Zecca, il completamento delle Procuratie Vecchie. Altre sue notevoli opere civili e religiose sono le chiese di S. Giuliano e di S. Francesco della Vigna, e il palazzo Corner, detto “Cà Granda”, dove si esprime compiutamente il cosiddetto “pittorismo” sansoviniano attuato mediante la sapiente articolazione della masse architettoniche..
tratto da G. Marangoni, op. cit.
N.b. La Chiesa di G. Giuliano a Venezia è, in realtà, San Zulian …