Perle veneziane, perle di vetro di Murano, sono state ritrovate in Alaska durante una campagna di scavi archeologici, che ha potuto provare che quelle perle erano lì da un secolo prima di Colombo.
Sono una decina di perle di vetro color turchese, legate con fili di rame che hanno lasciato traccia sul vetro. Orecchini, collane o altri monili di pregio.
Perle di vetro, business globale della Serenissima
Le perle di vetro di Murano sono state, per secoli e secoli, un business importante del commercio veneziano. Erano esportate da Venezia in tutto il mondo, ma soprattutto lungo la Via della Seta. Erano particolarmente apprezzate in India, in Cina e anche in Giappone, e in alcuni paesi, come nell’Africa sub sahariana, venivano usate come monete.
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Le perle sono state ritrovate in Alaska, in tre siti archeologici che corrispondono ad antichi insediamenti Inuit – cioè esquimesi – lungo vie commerciali che all’epoca erano molto importanti.
Orecchini di perle veneziane in insediamenti Inuit
La presenza delle perle veneziane in quegli insediamenti Inuit era già nota fin dalla metà del Novecento, quando un ricercatore dell’Università del Wisconsin trovò due perle azzurre, forate al centro. Ma non si poteva risalire con certezza all’epoca in cui i gioielli di vetro veneziani erano arrivati in America.
Solo recentemente un’altra campagna di scavi archeologici ha permesso di ritrovare, nella stessa area, altre perle veneziane, analoghe a quelle già note, anche queste con il foro al centro, e con tracce di fili di rame, resti di due orecchini, una collana, un braccialetto. Ma in uno degli orecchini, tra la perla e il filo di rame, era stato intrecciato qualcosa di vegetale.
La datazione al carbonio 14
E sono state quelle tracce di fibre vegetali che, con la datazione al carbonio 14, hanno permesso di stimare con precisione l’epoca nella quale la pianta era viva ed è stata colta e intrecciata all’orecchino. Ebbene, l’epoca va dalla fine del 1300 alla metà del 1400.
La Via della Seta, da Venezia all’America
Almeno un secolo prima di Colombo, quindi, le vie del commercio veneziano erano arrivate fino in America. La sensazionale scoperta è stata pubblicata sul numero di gennaio della rivista American Antiquity.
E lo avevano fatto via terra, lungo la Via della Seta, e poi su, fino allo Stretto di Bering, fino ad arrivare in Alaska dopo un centinaio di miglia di vaggio in nave, perché questa era la via commerciale presidiata, sulla costa dell’Alaska, dagli insediamenti Inuit oggetto degli studi archeologici. La Via della Seta non si fermava a Pechino, da Venezia arrivava fino in America…
Che l’America non sia stata affatto scoperta da Cristoforo Colombo, è ormai un fatto assodato.
Tracce di insediamenti vichinghi di poco posteriori all’anno Mille sono già stati studiati da decenni sulle coste atlantiche canadesi. Secoli prima di Colombo in Groenlandia sedeva un Vescovo, che aveva giurisdizione anche su alcune estreme colonie, colonie di cacciatori, che si trovavano, isolate, nel continente americano.
C’è persino una corrispondenza del Vescovo di Groenlandia col Papa, in Roma, al quale il Vescovo chiedeva istruzioni, poiché in quelle lontane colonie sulle coste americane i pochi e isolati abitanti erano costretti ad accoppiarsi tra parenti. Il Papa rispose che, visto lo stato di necessità, dal quarto grado in poi si poteva fare.
I viaggi in America dei fratelli Zen, veneziani
E in questa “scoperta” dell’America prima di Colombo, la Veneta Repubblica gioca un ruolo di primo piano. I diari di viaggio dei fratelli Zen, che nel 1390 viaggiarono a lungo tra Islanda e Groenlandia e sbarcarono sulle coste canadesi, riportando, da bravi mercanti veneziani che erano, annotazioni precise su usi e costumi, modi di cuocere il pane, beni e manufatti che potevano essere oggetto di commercio, e dettagliati disegni delle coste e delle isole, sono stati per secoli il fondamento degli studi e delle carte geografiche del Nord Atlantico.
E delle carte geografiche, come dei libri, Venezia è stata uno dei maggiori centri di produzione. Un cannone veneziano col Leone di San Marco è stato ritrovato recentemente poco al largo di Terranova.
Manufatti europei in America prima di Colombo
Ma di tutte queste presenze europee nel continente americano restano memorie, scritti, diari, testimonianze di viaggio. Le perle veneziane rinvenute in Alaska e datate al radiocarbonio sono il primo e finora unico reperto, l’unica prova materiale di un manufatto europeo presente in America prima di Colombo.