18 Ottobre 2024
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Piazzale Sammy Basso (già Cadorna): la proposta di Michele Favero per Bassano

Piazzale Sammy Basso, già Luigi Cadorna. Il segretario di Indipendenza Veneta, Michele Favero, ha lanciato la proposta di intitolare al biologo veneto, morto domenica scorsa, 6 ottobre, il piazzale nella città di Bassano attualmente intitolato a Luigi Cadorna.

Michele Favero al Passo di Campogrsso davanti al monumento ai Fucilati della Grande Guerra

«Sarebbe straordinario – ha scritto Michele Favero – intitolare a Sammy Basso l’attuale piazzale Cadorna: Bassano premierebbe la vita».

L’amore per la vita

La morte di Sammy Basso ha commosso il mondo, a partire dalla comunità scientifica con la quale il ricercatore conduceva gli studi sulla progeria, la malattia rara che Sammy portava fin dalla nascita e che provoca un invecchiamento velocissimo.

Sammy Basso nel 2021, seconda laurea in biologia molecolare, in inglese

Ma ha commosso anche i moltissimi che lo avevano visto in televisione, o incontrato, e magari intervistato, una volta sola, ed erano tutti rimasti profondamente colpiti dal suo amore per la vita, dalla gioia e dalla pienezza con la quale viveva la vita difficile che gli era stata concessa.

Sammy Basso è un eroe della vita, un eroe cristiano. Un esempio da far conoscere alle generazioni future. L’esempio di chi ha ricevuto una croce pesantissima e l’ha accettata, ha vissuto benedicendo ogni giorno la vita e Dio che gliel’ha data.

La lettera di Sammy

La lettera che Sammy Basso ha lasciato perché venisse letta al suo funerale (la riportiamo integralmente alla fine di questo stesso articolo, e vi invitiamo a leggerla…), è un monumento di fede, di speranza e di amore cristiani, come del resto è stata la sua vita.

Il dono di Dio

Sentite cosa scrive questo giovane uomo, della propria morte. «In molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non li ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per come era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio».

La morte positiva

«La morte è la cosa più naturale della vita, eppure ci fa paura. È normale, non c’è niente di male, anche Gesù ha avuto paura. È la paura delI’ignoto, perché non possiamo dire di averne avuto esperienza in passato. Pensiamo però alla morte in modo positivo: se lei non ci fosse probabilmente non concluderemmo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”!

Sammy Basso. La progeria che lo aveva afflitto è una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce

La mia croce, la mia fede

«Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile. Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa. Davanti alla morte nulla ha più senso se non Lui. Perciò, sebbene non c’è bisogno di dirlo, poiché Lui sa tutto, come ho ringraziato voi voglio ringraziare anche Lui. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede».

Le parole di un Santo

Così parlò Sammy Basso, al suo stesso funerale. E senza voler insegnare alla Chiesa cosa fare, dico che queste parole di Fede, rocciosamente coerenti con quello che Sammy Basso ha sempre testimoniato, e coerenti con la vita che ha vissuto, sempre nel gioioso amore di Dio e del prossimo, sempre in letizia con la sua croce, ebbene queste per me sono le parole di un Santo che ha testimoniato la fede con la propria vita.

Un veneto consapevole

Ma oltre, e dopo, il suo essere così profondamente cristiano – come se il dolore gli avesse fatto da scudo contro il moderno evaporare della Fede – c’è un altro aspetto della personalità di Sammy Basso che pochi hanno valorizzato, e che Serenissima News sente il dovere di mettere in luce: Sammy Basso era veneto.

Sammy Basso era un veneto consapevole, e orgoglioso di esserlo. Lo diceva sempre, nelle sue interviste, ogni volta che chi aveva di fronte gli offriva il destro. Aveva girato quanto poteva il mondo nella sua breve vita, gli Stati Uniti, la Cina. Era uno scienziato conosciuto anche all’estero. Ma parlava veneto non soltanto in famiglia e con gli amici.

Sammy: lingua veneta, popolo veneto

E quando, dopo la sua seconda laurea, quella in biologia molecolare, aveva presentato la propria candidatura per entrare in un progetto di ricerca al Cern di Ginevra, nel suo curriculum, alla voce “lingue parlate” aveva scritto: lingua italiana, lingua inglese, lingua veneta.

Sammy Basso, Antenorea. Copertina

Aveva anche scritto un libro, Sammy Basso: doveva essere, credo, una trilogia. Un romanzo delle origini. S’intitola “Antenorea” perché è delle origini del popolo veneto che tratta. Un tema che appassionava Sammy Basso. Da Priamo, da Troia, fino a Padova, dove c’è la tomba di Antenore, leggendario padre della Patria veneta.

Piazzale Cadorna, il nome discusso

La proposta di cambiare il nome di piazzale Cadorna a Bassano non è nuova: è stata avanzata più volte, dal nostro Ettore Beggiato fino alla consigliera comunale Ilaria Brunelli, e sempre motivata da un giudizio storico negativo sull’operato del generale Luigi Cadorna, il discusso comandante in capo dell’esercito italiano nella Grande Guerra, e sui metodi di governo delle truppe che passavano attraverso processi sommari, fucilazioni sul campo e persino decimazioni, oltre che su attacchi allo scoperto considerati responsabili di migliaia di morti inutili.

Un eroe diverso per Bassano

Lo stesso Michele Favero, che aveva in passato espresso pesanti giudizi sul generale Cadorna, tanto da venir querelato per diffamazione da un nipote del generale, aveva proposto di togliere l’intitolazione a Cadorna di tutte le vie e le piazze che gli sono state dedicate. Seguendo, in questo, l’esempio di Udine, città indubbamente “alpina” che tuttavia ha accolto l’appello dello scrittore Ferdinando Camon, togliendo il nome di Cadorna dalla toponomastica cittadina.

Per la prima volta, tuttavia, a Bassano, con Sammy Basso, è in campo non solo la proposta di cambiare il nome di piazzale Cadorna dedicando il luogo all’Indipendenza, alla Repubblica o ad altre nobili astrazioni, ma ad una persona in carne ed ossa, a un eroe diverso, un esempio di eroico valore civile ed umano.

Eroe cristiano, eroe veneto

Quello intitolato a Sammy Basso, eroe cristiano, eroe veneto, sarebbe finalmente a Bassano, un Piazzale dedicato a un uomo molto amato, la cui grandezza non è discussa né contestata, un ricercatore che ha dato la vita per migliorare la condizione umana, e il cui ricordo non è divisivo com’è invece, piaccia o non piaccia, il nome di Cadorna.

Alvise Fontanella

 

LA LETTERA DI SAMMY BASSO

(testo integrale, letto dal Vescovo di Vicenza nell’omelia della Messa funebre)

Carissimi, se state leggendo questo scritto allora non sono più tra il mondo dei vivi. Per lo meno non nel mondo dei vivi per come lo conosciamo.

I funerali

Scrivo questa lettera perché se c’è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci fosse qualcosa di male, nei funerali, dare l’ultimo saluto ai propri cari è una tra le cose più umane e più poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter consolare chi mi è caro. Oltre al fatto di non poter parteciparvi, ma questo è un altro discorso… E perciò, ecco che ho deciso di scrivere le mie ultime parole, e ringrazio chiunque le stia leggendo. Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto, e visto che si tratta dell’ultima volta che ho la possibilità di dire la mia, dirò solo l’essenziale senza cose superflue o altro…

Ho vissuto felicemente

Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente. Fin da bambino, come ben sapete, la Progeria ha segnato profondamente la mia vita, sebbene non fosse che una parte piccolissima di quello che sono, non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e, non ultime, le mie scelte.

La splendida vita, dono di Dio

Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio.

Come ogni peccatore

Ho cercato di vivere più pienamente possibile, tuttavia ho fatto i miei sbagli, come ogni persona, come ogni peccatore. Sognavo di diventare una persona di cui si parlasse nei libri di scuola, una persona che fosse degna di essere ricordata ai posteri, una persona che, come i grandi del passato, quando la si nomina, lo si fa con reverenza. Non nego che, sebbene la mia intenzione era di essere un grande della storia per avere fatto del bene, una parte di questo desiderio era anche dovuto ad egoismo. L’egoismo di chi semplicemente vuole sentirsi di più degli altri.

Solo l’amore è eterno

Ho lottato con ogni mia forza questo malsano desiderio, sapendo bene che Dio non ama chi fa le cose per sé, ma nonostante ciò non sempre ci sono riuscito. Mi rendo conto ora, mentre scrivo questa lettera, immaginando come sarà il mio ultimo momento nella Terra, che è il più stupido desiderio che si possa avere. La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, poiché Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur troppo poco.

Chi mi conosce sa bene che non sono un tipo a cui piaccia dare consigli, ma questa è la mia ultima occasione… perciò ve ne prego amici miei, amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare!

Sorella morte

Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato. L’unica cosa che mi dà malinconia è non poter esserci per vedere il mondo che cambia e che va avanti. Per il resto però, spero di essere stato in grado, nell’ultimo mio momento, di veder la morte come la vedeva San Francesco, le cui parole mi hanno accompagnato tutta la vita.

Spero di essere riuscito anch’io ad accogliere la morte come “Sorella Morte”, dalla quale nessun vivente può scappare. Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile.

L’unico vero Dio

Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa. Davanti alla morte nulla ha più senso se non lui. Perciò, sebbene non c’è bisogno di dirlo, poiché Lui sa tutto, come ho ringraziato voi voglio ringraziare anche Lui. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede.

Ha cambiato la mia vita

Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana. Non stancatevi mai, fratelli miei, di servire Dio e di comportarvi secondo i suoi comandamenti, poiché nulla ha senso senza di Lui e perché ogni nostra azione verrà giudicata e decreterà chi continuerà a vivere in eterno e chi invece dovrà morire. Non sono certo stato il più buono dei cristiani, sono stato anzi certamente un peccatore, ma ormai poco conta: quello che conta è che ho provato a fare del mio meglio e lo rifarei.

La croce che Dio ha assegnato

Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla, come Gesù è stato aiutato da Giuseppe di Arimatea. E non rinunciate mai ad un rapporto pieno e confidenziale con Dio, accettate di buon grado la Sua Volontà, poiché è nostro dovere, ma non siate nemmeno passivi, e fate sentire forte la vostra voce, fate conoscere a Dio la vostra volontà, così come fece Giacobbe, che per il suo essersi dimostrato forte fu chiamato Israele: Colui che lotta con Dio.

Di sicuro, Dio, che è madre e padre, che nella persona di Gesù ha provato ogni umana debolezza, e che nello Spirito Santo vive sempre in noi, che siamo il suo Tempio, apprezzerà i vostri sforzi e li terrà nel Suo Cuore.

Solo sonno arretrato


Ora vi lascio, come vi ho detto non amo i funerali quando diventano troppo lunghi, e io breve non sono stato. Sappiate che non potrei mai immaginare la mia vita senza di voi, e se mi fosse data la possibilità di scegliere, avrei scelto ancora di crescere al vostro fianco. Sono contento che domani il Sole spunterà ancora… Famiglia mia, fratelli miei e amore mio, Vi sono vicino e se mi è concesso, veglierò su di voi. Vi voglio bene.

Sammy

PS: State tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato…

 

 

 

 

 

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