12 Dicembre 2024
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Puigdemont libero, la Catalogna rilancia: “Nuovo referendum per l’indipendenza”

Carles Puigdemont, arrestato all’aeroporto di Alghero, in Sardegna, dalla polizia italiana “in esecuzione di una mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte Suprema di Madrid” è tornato uomo libero in meno di 24 ore, mentre a Barcellona migliaia di persone assediavano il consolato italiano, difeso da centinaia di agenti, per protestare contro l’insulto all’uomo simbolo dell’indipendentismo catalano.

All’uscita dal carcere lo accolgono le autorità della Sardegna e mezzo governo catalano, tra cui l’attuale presidente della Catalogna, Pere Aragonès, che rilancia: “Serve un’amnisita per gli indipendentisti e un nuovo referendum di autodeterminazione“.

Arresto convalidato, arrestato libero

La Corte d’Appello di Sassari, cercando il sottile equilibrio tra l’esigenza di non sconfessare apertamente l’arresto del leader catalano e quella di evitare lo scontro con le ormai numerose pronunce di Corti europee a favore di Puigdemont, ha scelto una procedura che definire anomala è poco, anche a fronte della favolosa gravità delle accuse di sedizione che Madrid ha formalmente appioppato all’ex presidente catalano.

La bandiera della Catalogna indipendente (foto di Adam Jones, CC BY-SA2.0)

La Corte d’Appello di Sassari ha convalidato l’arresto del pericolosissimo ricercato dalla Spagna per reati passibili di ergastolo, scarcerando però immediatamente l’arrestato e senza applicargli – caso veramente inedito – nessuna misura cautelare fino all’udienza in cui sarà trattata la sua estradizione in Spagna.

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Non la detenzione in carcere, non i domiciliari, non la limitazione della libertà, non il divieto di lasciare la Sardegna come era stato spiegato ai giornalisti nelle prime ore dopo il rilascio. Carles Puigdemont è un uomo libero, libero di lasciare la Sardegna e l’Italia.

Sarò presente all’udienza

Ha un unico impegno d’onore, quello di tornare a Sassari il 4 ottobre, all’udienza sull’estradizione. “Ci sarò” ha promesso l’ex presidente della Catalogna. Ma se non lo facesse, se rimanesse in Belgio, non gli succederebbe nulla. La Corte d’Appello di Sassari, se l’ex arrestato non fosse più in Italia, archivierebbe semplicemente il fascicolo: come si potrebbe estradare una persona che si trova all’estero?

Puigdemont: Spagna ridicola

La Spagna non ha perso occasione di rendersi ridicola” ha commentato Puigdemont alla sua uscita dal carcere, accolto dal sindaco di Alghero, la città sarda che parla catalano, e da oltre un migliaio di catalani, tra i quali l’attuale presidente della Catalogna, Pere Aragonès e da mezzo governo catalano.

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In una conferenza stampa, Carles Puigdemont ha annunciato che, dopo aver presenziato domenica 26 settembre all’incontro politico per il quale era venuto in Sardegna, lunedì 27 ripartirà per il Belgio, ma tornerà in Sardegna e sarà presente all’udienza del 4 ottobre sull’estradizione.

Mandati d’arresto sospesi

“Ho fiducia nei giudici italiani” ha detto: “La situazione è chiara ai giudici di tutta Europa, tranne a quelli spagnoli che sono ossessionati da me per quello che sono riuscito a fare nel 2017, il referendum per l’indipendenza della Catalogna”.

Puigdemont si riferisce al fatto che la Corte Europea ha ammesso la revoca della immunità parlamentare agli eurodeputati catalani soltanto dietro l’impegno di Madrid di sospendere i mandati d’arresto internazionali. Cosa che poi Madrid si sarebbe “dimenticata” di fare, o perlomeno di comunicare all’Interpol, motivo per cui sui registri dell’Interpol, al momento dell’atterraggio di Puigdemont ad Alghero, il leader catalano risultava ricercato.

I legali: rischio estradizione, zero

Per i legali di Puigdemont, il rischio di estradizione “è zero”: il mandato di cattura di Madrid è sospeso, e se non lo fosse non sarebbe più valida la revoca dell’immunità parlamentare.

«Continueremo a lottare per l’autodeterminazione, non ci arrenderemo. Torneremo ad Alghero da cittadini liberi di una repubblica», ha scritto Carles Puigdemont sul libro d’onore del Comune.

Trionfo indipendentista

L’arresto di Carles Puigdemont e la sua immediata rimessa in libertà nonostante le monumentali accuse da parte spagnola diventa un trionfo indipendentista: bagno di folla, inno catalano, acclamazioni in tutta la Sardegna.

Puigdemont si concede perfino di affermare “il diritto dei Sardi all’autodeterminazione“.

E avverte il premier spagnolo Sanchez, che stava tentando di avviare negoziati con l’ala moderata degli indipendentisti catalani, escludendo proprio Puigdemont: “Non si può negoziare senza di noi“.

Aragonès: amnistia e nuovo referendum

L’attuale presidente della Catalogna, Pere Aragonès, parla di “ingiusto arresto” e ribadisce la richiesta al premier spagnolo Sanchez: «La libertà di Puigdemont non sarà completa finché non verranno ritirate tutte le condanne agli indipendentisti. Serve un’amnistia che cancelli il clima di repressione”.

E serve il riconoscimento “del diritto del popolo catalano di decidere il suo futuro”. «Vogliamo esercitare l’autodeterminazione – ha detto Aragonès – con un referendum sull’indipendenza». Un referendum accettato da Madrid, come Londra ha accettato quello scozzese.

 

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