8 Settembre 2024
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Referendum nazionale contro l’autonomia? Puro fascismo

Le reazioni che stanno emergendo in questi giorni dopo l’approvazione a Roma della cosiddetta “autonomia regionale”, dimostra la vera indole degli italiani: un popolo rancoroso, impregnato di parassitismo e privilegi e ancora incapace di fare i conti con la realtà. Come? Ammettendo a se stesso che buona parte del Paese vive sulle spalle di pochi.

Se ne sentono di tutti i colori in questa “baccanica caciara” dopo l’approvazione di un’autonomia regionale quanto meno annacquata e tra l’altro senza importanti risvolti pratici nell’immediato.

C’è infatti chi si straccia le vesti per le “risorse” che il sud perderebbe, ignorando che se così è, significa che fino ad oggi tali risorse venivano sottratte ad altri territori. Falso in bilancio, con intere Regioni che senza il Residuo Fiscale dei veneti sarebbero letteralmente fallite da un pezzo.

C’è poi lo storicista che urla al solito pericolo di minare l’integrità dogmatica dello Stato italiano, dimenticando in primis che tale integrità fino a 170 anni fa semplicemente non esisteva. E tutto sommato a quanto risulta, non si viveva poi così male. In secondo luogo dimenticando come già esistono Regioni ampiamente autonome e che la “sacra” Costituzione già promuove le autonomie locali.

Ma forse la cosa più grave, vera cartina tornasole del parassitismo e del senso di superiorità tipicamente fascista insito nel DNA di parte della popolazione italica, è colui che invoca un referendum nazionale per impedire ad una parte della Nazione di ottenere quanto democraticamente chiesto in un referendum regionale plebiscitario, costituzionale e democratico.

Nessuna discussione sull’Autonomia può partire senza ricordare come il 56,6% di elettori veneti, il 22 ottobre 2017 ha votato positivamente ad un referendum legale la richiesta di autonomia. 

Se una persona ha sempre fatto beneficenza verso altre persone e decide di non farla più, è eticamente corretto che queste possano accordarsi, ignorando la sua volontà, per obbligarlo a continuare a farla? 

Essere quindi contrari all’autonomia regionale è legittimo? Sì.

Essere in disaccordo con quanto democraticamente votato da una popolazione è democratico? Assolutamente sì.

Ma voler ignorare la volontà di una parte della popolazione trasformando quest’ultima da maggioranza a minoranza non è legittimo, non è democratico, ma è puro e semplice fascismo sovversivo.

Significa che ogni decisione presa nella democrazia italiana, può essere sovvertita a proprio piacimento inventando maggioranze e minoranze a seconda dell’esigenza. Nessun uomo e donna democratici possono accettare una cosa simile. E se così sarà, auspico una reazione dei veneti come mai avvenuta nella storia, che porti a tagliare il cordone di denaro che ci tiene legati ad uno Stato che non ci rispetta.

Giacomo Mirto

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