Il busto del Doge Giovanni II Corner, che era stato battuto all’asta a giugno, e aggiudicato ad un privato, è stato restituito a Venezia e donato alla Regione Veneto. L’associazione VenetiNet ha lanciato un Comitato per il recupero del busto, e al grido di “Riportiamolo a Venezia” ha varato una raccolta fondi che ha permesso di ricomperare il busto marmoreo per la somma di 36mila euro, e di evitare che l’opera venisse ceduta ad acquirenti stranieri.
“Oggi un pezzo importante di storia veneziana e veneta – ha commentato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia – dopo secoli, torna nella città a cui era stato destinato e da cui, in tempi oscuri, era stato a lungo portato via”.
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Il busto era riapparso qualche tempo fa da una collezione privata – QUI il link alla notizia di Serenissima News – ed era inizialmente considerato il monumento funebre del Doge Alvise Pisani, che ne ornava la tomba all’isola della Certosa, e scomparve duecent’anni fa durante le devastazioni napoleoniche.
L’esposto dell’Ufficio Dogale di Albert Gardin
Per questo motivo, considerando l’eventualità di una possibile sottrazione illegittima da Venezia, l’Ufficio Dogale di Albert Gardin, nella persona di Silvano Viero, aveva presentato un esposto, tendente a far accertare la natura e la provenienza del monumento, e chiedendo, in questo caso, che il busto fosse ritirato dalla vendita e restituito a Venezia per essere esposto al Museo Correr.
L’interrogazione del prof. Stefano Zecchi (PdV)
Il caso del busto dogale riapparso è stato inoltre oggetto di una interrogazione del professor Stefano Zecchi, consigliere comunale a Venezia per il Partito dei Veneti. “Il Comune di Venezia si attivi perché il settecentesco busto marmoreo del Doge Alvise Pisani sia restituito alla città” aveva chiesto il Partito dei Veneti, annunciando l’interrogazione al sindaco del professor Stefano Zecchi.
Zecchi notava la “contraddizione” tra lo sforzo organizzativo ed economico che fu messo in campo dalle istituzioni veneziane per riportare in città la statua di Napoleone abbattuta duecent’anni fa, e il disinteresse del Comune a restituire a Venezia un monumento che a Venezia appartiene.
Doge Giovanni II Corner, non Alvise Pisani
Gli studi sul busto dogale – condotti da un noto esperto veneziano, il prof. Dino Levorato – hanno successivamente portato a ritenere che il busto non sia del Doge Alvise Pisani, ma di un suo predecessore, il Doge Giovanni II Corner, il doge della vittoriosa guerra di Corfù contro i Turchi.